ebanisteria, intarsio, ceramica, ferro battuto...
Il Salento è terra ricca di imprese artigiane, circa 1200, i cui processi innovativi, strettamente legati ai nuclei urbani e suburbani, sono correlati all'ambito territoriale e agli spazi economici. La terra salentina custodisce ancora oggi antiche tradizioni, tra le quali, appunto, l'artigianato e gli antichi mestieri di un tempo, quasi ovunque dimenticati. E' infatti in crescita la domanda relativa ai prodotti artigianali e conseguentemente la richiesta di manodopera artigiana. Diversamente a quanto accadeva in passato, l'odierna realtà del lavoro artigiano è strettamente collegata al progresso e al radicale mutamento subìto dalla società nel corso dei secoli. Il legno, ed in particolare l'olivo, ha offerto all'artigianato salentino numerose varianti di lavorazione, l'ebanisteria, l'intarsio, nel campo degli arredi sacri e le decorazioni, dall'architettura civile all'arredamento. Ulteriori produzioni, fiorenti e significative, sono quelle relative ai tessuti al telaio e alla ceramica, nell' ambito delle quali si intrecciano varietà di stili e di culture popolari. In particolare nella ceramica, modellata dai tornianti, nei piatti smaltati nei forni di pietra, nei "capasuni" giganti, riaffiorano antichi simboli della civiltà mediterranea. Ricchissima è inoltre la produzione artistica del ferro battuto, realizzata dalla scuola innovativa di D'Andrea, così come la creazione di merletti e ricami al tombolo al filé, originaria di Montesano, Martano, Lequile e Maglie.
da Guida al Salento 1993 - Itinerari Editore
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