Ottimo il pesce accompagnato dai vini locali
GASTRONOMIA E VINI DELLE CINQUE TERRE Il vino è elemento principe di queste parti, assieme all’olio. Sulle coste terrazzate delle Cinque Terre, i cian, prosperano le uve vermentino, bosco e albarola dalle quali nasce lo Sciacchetrà, il vino passito più famoso d’Italia. Noto a poeti e scrittori, condottieri e papi, che ne celebrarono le eccelse qualità di elevazione del corpo e dell’anima sin dal 1300, il vino passito delle Cinque Terre ha avuto nei secoli nomi diversi, da rossese a rinforzato, da recesoto ad amabile, per approdare all’attuale, che trae probabilmente le sue radici da due voci dialettali indicanti la pigiatura dell’uva ed il processo di vinificazione. La resa in vino delle uve da Sciacchetrà è bassissima: si aggira sul 25%. Si comprende, così, il motivo della sua rarità. Lo Sciacchetrà è vino a Denominazione d’Origine Controllata dal 1973, come il Cinque Terre Bianco, ottenuto con le stesse uve. Il mare delle Cinque Terre offre un habitat ineguagliabile per molte specie di pesce. L’afrore delle acciughe, per esempio, è assolutamente unico. La loro pesca è praticata con la tecnica delle lampare, nei fondali poco lontani da Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. I più fortunati, e i più esperti, potranno catturare qualche stupendo esemplare di branzini, loassi e spigole dalla polpa delicatissima. Da primato sono le orate e le mormore, i totani e i calamari. Di frequente, inoltre, il mercato suggerisce partite di gamberi raccolti al largo della costa ligure. I muscoli, le cozze, sono onnipresenti; nelle insalate miste, totani, gamberi, polpo e conchigliacei portano allegria di colore. Cosa dire poi delle cotolette di acciughe (acciughe ripiene e fritte) e delle soavi frittelle di bianchetti (il novellame di acciughe e sardine)?
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