il più meridionale e isolato dei colli romani
L'Aventino è il più meridionale e isolato dei colli romani; alto fino a 46 metri, era contornato da pendici ripide e impervie, soprattutto dalla parte del Tevere. Sul versante sud-orientale, tramite una sella, gli si affianca un'"appendice" detta Piccolo Aventino dove si trovano le chiese di San Saba e Santa Balbina). La distinzione dette origine in età augustea a due regioni separate: la XII (Piscina Publica) corrispondente al Piccolo Aventino, e la XIII (Aventinus) corrispondente al colle. La tradizione vuole che il colle sia stato popolato per la prima volta dal re Anco Marcio che vi avrebbe trasferito gli abitanti di alcune città da lui conquistate e distrutte. Venne incluso nelle Mura Serviane in base alla legge Icilia del 456 a.C., venne dichiarato proprietà pubblica e diviso in favore delle famiglie plebee e diventando un importante centro per il commercio a causa della sua vicinanza con il porto. Durante tutta l'età repubblicana, il colle continuò ad essere abitato principalmente da plebei, lo dimostrano la costruzioni di templi come quello di Cerere Libero e Libera (sede degli Edili della plebe)e quello di Minerva. A partire dall'inizio dell'età imperiale, dopo che la popolazione originaria s'era lentamente trasferita nella pianura sottostante e nell'area di Trastevere, il colle si trasformò in quartiere aristocratico; fu per questa trasformazione in zona aristocratica che il colle venne devastato dai Goti di Alarico nel sacco del 410 e da allora venne praticamente abbandonato.
|