Conoscere Roma: Basilica Giulia

Conoscere Roma: Basilica Giulia

visita al Foro Romano

Breve nota: posizionato su un terreno di origine paludosa ma in seguito prosciugato, e situato fra il Palatino e il Campidoglio (due dei sette colli
di Roma), il Foro Romano vide le sue prime costruzioni intorno al VII sec. a.C. quando venne dato l'avvio all'edificazione di edifici adibiti alla vita
politica, giudiziaria, religiosa, commerciale e soprattutto sociale della città. Il recupero e restauro degli antichi edifici è stato avviato dal XVIII sec. e fino ad oggi continuano ad emergere nuovi reperti e resti di antiche costruzioni.

Basilica Giulia

L'edificio più grande del Foro, la basilica Giulia, ne occupa tutto il lato meridionale tra il Vicus Tuscus e il Vicus Iugarius. La costruzione dell'edificio ebbe inizio intorno al 54 a.C. per ordine di Cesare e fu completata da Augusto. Andò distrutta a causa di un incendio nel 14 d.C. ma venne velocemente ricostruita entro il 12 d.C. e venne dedicata ai nipoti di Augusto, i principi ereditari Gaio e Lucio. In seguito la basilica venne restaurata da Diocleziano dopo l'incendio dell'83 d.C, restauro che non alterò l'antico aspetto della costruzione. In precedenza vi era un altro edificio simile, la basilica Sempronia, fatta costruire dal Tiberio Sempronio Gracco, padre dei due famosi tribuni della plebe; questa era preceduta verso il Foro da una serie di botteghe (tabernae veteres) ed era simmetrica alla basilica Fulvia-Emilia. La basilica misurava complessivamente 101 metri per 49 ed era costituita da una grande aula centrale (82 metri per 18) circondata sui quattro lati da una doppia fila di portici su pilastri in laterizio e travertino che formavano 5 navate (quelli che si vedono sono stati parzialmente ricostruiti nel secolo scorso). L'edifico era aperto sul lato lungo settentrionale verso la piazza (in direzione delle colonne onorarie) e aveva un'ulteriore ala di portico a pilastri arricchiti con semicolonne doriche in marmo e con due piani di arcate; l'ingresso principale era al centro di questo portico e ai suoi lati restano due basi di statue con iscrizioni che le indicano come opere degli scultori greci Policleto e Timarco. Sul pavimento del portico e sui gradini verso la piazza sono presenti dei graffiti che riproducono statue probabilmente situate nelle vicinanze insieme a numerosi altri ce servivano per il gioco, simili al filetto e a una specie di biliardino con tanto di vaschette allineate.

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