visita al Foro Romano
Breve nota: posizionato su un terreno di origine paludosa ma in seguito prosciugato, e situato fra il Palatino e il Campidoglio (due dei sette colli di Roma), il Foro Romano vide le sue prime costruzioni intorno al VII sec. a.C. quando venne dato l'avvio all'edificazione di edifici adibiti alla vita politica, giudiziaria, religiosa, commerciale e soprattutto sociale della città. Il recupero e restauro degli antichi edifici è stato avviato dal XVIII sec. e fino ad oggi continuano ad emergere nuovi reperti e resti di antiche costruzioni.
Basilica Fulvia Emilia
Situata tra il Tempio di Antonino e Faustina e la Curia Giulia, la basilica Fulvia-Emilia venne fatta costruire nel 179 a.C. dai censori Marco Fulvio Nobiliore e Marco Emilio Lepido (il nome della basilica deriva dai loro nomi gentilizi) su una precedente costruzione. In epoca tardo-repubblicana l'edificio venne ripetutamente restaurato da parte di membri della famiglia Emilia; uno dei restauri più famosi è da attribuire al console Marco Emilio Lepido (stesso nome del precedente) nel 78 a.C. che fece realizzare una facciata sul Foro ornata dei ritratti dei suoi antenati, oltre ad aggiungere delle colonne di marmo africano per il colonnato interno. Vennero effettuati altri lavori commissionati da membri della famiglia Emilia ma con aiuti economici di altri: nel 54 a.C. i lavori vennero effettuati con finanziamenti da parte di Cesare; i lavori del 22 d.C. vennero svolti tramite l'intervento di Tiberio. L'ultimo restauro venne compiuto intorno alla prima metà del V secolo d.C. a causa dei notevoli danni subiti per un incendio (da ricollegare con il sacco di Roma del 410 d.C). Sebbene più volte modificata, la basilica Fulvia-Emilia è l'unico edificio di questo tipo di epoca repubblicana. I tre ingressi alla basilica si aprivano sul Portico di Gaio e Lucio Cesari. Verso il lato corto occidentale, sotto una tettoia moderna sono presenti alcuni resti della vecchia struttura della basilica: si tratta del muro di fondazione e dei basamenti delle colonne in blocchi di tufo; queste fondazioni mostrano che la basilica all'inizio era a tre navate, con i colonnati che delineavano le navate laterali posti sull'asse dei colonnati successivi (restauro del 78 a.C.). La struttura attuale è invece a quattro navate con due navate minori sul lato nord e una sul lato sud, mentre la navata centrale (la più grande) aveva un piano rialzato dove si trovavano dei grandi finestroni in grado di illuminare la parte interna. Molto importanti sono il pavimento con lastre di marmo databile dopo l'incendio del 14 a.C. e i rilievi di epoca tardo-repubblicana, con scene mitiche collegate alle origini della città e alla famiglia Emilia, che ornavano l'architrave della navata centrale in tutta la sua lunghezza (185 metri) di cui rimangono solo pochi frammenti conservati nell'Antiquarium Forense (il calco di una parte di questo rilievo si trova presso l'angolo nord-est dell'edificio vicino al Tempio di Antonino e Faustina).
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