da visitare il territorio e il Museo Civico Archeologico
Protetto ad ovest dai tre colli denominati San Giuseppe, San Pietro e San Paolo, il paese di Padria si trova ai margini sud-occidentali della regione del Logudoro-Meilogu, dominato dal massiccio del Monte Minerva. L'importanza storica dell'abitato è testimoniata in alcuni importanti monumenti come le chiese, il Museo Civico Archeologico e i vari palazzi nobiliari che si affacciano sulle spaziose piazzette del centro storico. La parte antica del paese si estende dalle falde dei tre colli fino alla piazza del comune, collocandosi sopra le rovine dell'importante centro romano di Gurulis Vetus di cui rimarca l'urbanistica, con vie convergenti verso il colle di San Paolo che ne doveva costituire l'acropoli. I ricchi palazzi nobiliari, rifiniti in trachite e calcare, si affiancano a edifici dalla semplice architettura, in pietra vulcanica a vista o ricoperte da intonaco. Sono inoltre caratteristiche alcune costruzioni dove vi è il riutilizzo di architravi calcarei scolpiti dai "picapedras" locali con motivi tipici della scuola catalana. Nel centro storico si trovano le chiese di Santa Giulia, Santa Croce, Santa Maria degli Angeli e San Giuseppe, quest'ultima posta nei pressi del colle omonimo. Fra tutte emerge, per le sue eleganti linee, la parrocchiale di Santa Giulia Martire, di periodo spagnolo. Allo stesso periodo risale la chiesa di Santa Croce dedicata a San Michele Arcangelo. Legata alla presenza di una comunità monastica dei padri minori osservanti francescani è la chiesa di Santa Maria degli Angeli, nota anche come Sant'Antonio, del 1600, affiancata dal convento e posta nella periferia sud del paese. Attualmente parrocchiale di Padria, l'edificio fu riedificato e riaperto al culto nel 1520, a cura del Barone De Ferrera e del Vescovo di Bosa Pietro De Sena. La chiesa mostra tre impianti di culto riconducibili ad età paleocristiana, con tomba monumentalizzata e venerata, bizantina, con chiesa mononave e medievale, con basilica a tre navate. Tale articolata struttura è visibile all'interno dell'attuale navata e leggibile in un apparato didascalico. Di grande suggestione sono le strutture architettoniche e le decorazioni dell'attuale chiesa gotico-aragonese. Il Museo Archeologico raccoglie i risultati derivanti da un'intensa attività di scavo, donazioni e raccolte di superficie in varie località del territorio. Come spazio espositivo è stato scelto l'ex monte granatico, in posizione centrale, a fianco della chiesa di Santa Giulia. Una intera sezione è dedicata alle terrecotte della stipe votiva di San Giuseppe. L'esposizione, che include materiali degli scavi nella chiesa di Santa Giulia, segue un criterio cronologico e topografico, con un apposito percorso didattico.
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