centro turistico sulla costa ogliastrina
La più antica testimonianza della presenza umana nel territorio bariese risale, per ora, al Neo Eneolitico (menhit; domus de janas); ben più consistente e di rilievo si presenta il periodo nuragico (dal 1500 al 500 a.C.) attestato da quattordici nuraghi di diverse tipologie e da tracce di sepoltura collettiva detta "tombe dei giganti". Fonti del XII sec. collocano in questa area, lungo l'antica Orientale Sarda, ai confini con Cardedu il presidio romano di "Custodia Rubriensis" come centro più importante dell'Ogliastra. Con l'avvento del cristianesimo sorsero numerosi villaggi intorno a chiesette rurali; successivamente le incursioni vandaliche e le scorrerie saracene diedero origine alla nascita della villa di Bari (parola di origine mesopotamica che significa acquitrino), nell'attuale sito, a quattro Km. dalla costa. Appare per la prima volta in due documenti: il primo ( XII sec.) per la "coltivazione di cereali, grano e orzo", il secondo (1316) per tributi che i bariesi pagavano ai pisani. Nel 1479 passa sotto il dominio degli spagnoli. Su uno sperone di roccia che si allunga sul mare, per decreto di Filippo II, viene fatta costruire la troneggiante torre in difesa della costa dalle ricorrenti incursioni barbaresche. li periodo della dominazione di Casa Savoia, dal 1715 in poi è caratterizzato da grossi problemi: malgoverno, esosi tributi, malaria. Nel 1800 il paese doveva essere fiorente, se insieme a Tortolì e Lanusei, aveva l'ambizione di diventare Diocesi d'Ogliastra. Con la costituzione del Regno d'Italia alla parola Barì venne aggiunto l'attributo Sardo per non creare omonimie con il centro pugliese.
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