una delle più interessanti ville del Cinquecento veronese
E' una delle più interessanti ville del Cinquecento veronese. Alcuni ne attribuiscono il progetto a Michele Sanmicheli, altri a Giulio Romano, altri ancora a Bartolomeo Ridolfi. Ancora incerto è il periodo della costruzione: l'unico dato sicuro è un disegno del 1562 che la raffigura già nel suo assetto definitivo. Lo schema chiuso della villa, che ricorda quello delle antiche domus romane, è giocato sulla successione di tre cortili digradanti, il cui asse mediano immette a monte sul vasto brolo e a valle sul giardino. L'ingresso oggi si trova sul lato est del complesso, dove un portale bugnato immette nel primo cortile. Da questo, attraverso una scalea semicircolare, si giunge al peristilio, vero fulcro dell'intera costruzione. Il rapporto strettissimo tra architettura e natura si ritrova ancora nei mostruosi camini che ornano le stanze della villa, nei mascheroni del peristilio, nella grotta ricavata tra le due rampe di scale che conducono al giardino, nel cosiddetto "Bucintoro", altra architettura "selvatica" che orna il complesso. Annesso al cortile superiore è un tempietto a pianta ottagonale, attribuito al Sanmicheli
da www.tourism.verona.it
|