Storia di San Marzano

Storia di San Marzano

e cosa visitare

San Marzano fu posseduta quasi sempre, fino ai primi dell'Ottocento, da discendenti albanesi della famiglia di Scanderberg, di cui ha così potuto conservare immutate sino ai nostri giorni le tradizioni linguistiche e culturali. San Marzano è oggi un piccolo centro agricolo che occupa una collina a 134 metri sul livello del mare. Vi si producono vino, olio e frumento anche grazie al rinnovamento che gli stessi albanesi avviarono qualche secolo fa, trasformando il sottobosco originario in vigneti ed oliveti. A 3 km dal centro abitato è il Santuario della Madonna delle Grazie che conserva un' Incoronazione della Vergine della fine del '600, gli affreschi di San Giorgio e Santa Barbara del XIII secolo ed un dipinto della Vergine con il Bambino dell'XI secolo.
Elegante è anche il bel Palazzo marchesale, risalente al XVI secolo. Legata alle tradizioni è la spettacolare Processione della legna che, ogni anno si celebra in onore del Santo patrono Giuseppe, protettore dei falegnami. E' una festa popolare che, quasi in coincidenza con l'equinozio di primavera, fa rivivere, in onore del Santo, l'antico culto del fuoco.
L'usanza di bruciare falò devozionali sopravvive nel Tarantino, ma a San Marzano è particolarmente viva. Qui i devoti in processione, ogni anno il 18 marzo, con la legna sulle spalle, sfilano dinanzi alla chiesa del paese sul cui sagrato è esposta, per l'occasione, la statua del Santo. Ai bambini spetta il compito di riproporre due rituali che discendono da antiche religioni: quello del dono, la questua della legna, e quello di purificazione. ovvero il salto sul fuoco a piè pari. Dopo la benedizione, la legna viene portata dai devoti fuori dal paese e accatastata. L'ultimo carico di fascine, quasi per salutare anche il risveglio della natura, è trasportato da un cavallo che viene fatto inginocchiare davanti alla statua del Santo. Mentre intonano le lodi del Santo ed antichi canti tradizionali - le cosiddette valizie - i devoti, infine, danno fuoco alla pira.
Elemento caratteristico della festa sono anche le mattre del 19 marzo, tavolate imbandite per devozione o per grazia ricevuta, nelle case e nella piazza principale del paese, dove, in seguito alla benedizione del parroco, tutti i presenti sono invitati ad assaggiarne i piatti tipici.

Da visitare:
- Santuario della Madonna delle Grazie
- Palazzo Marchesale
- Riti in onore di San Giuseppe (19 marzo)

da www.provincia.taranto.it

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