San Valentino Torio

San Valentino Torio

con origini risalenti all'Età del Ferro

Il territorio comunale di San Valentino Torio ha una superficie di 9,03 kmq. e una popolazione di 9.264 (ultimo censimento: ottobre 2001).
Confina a nord con Sarno, a sud con S. Marzano, Pagani, Nocera Inferiore, ad Ovest con Striano, Poggiomarino e Scafati.
I confini di San Valentino Torio sono essenzialmente confini d'acqua: a Nord-Ovest il fiume Sarno, a Nord-Est il Rio San Marino, a Sud il Fosso imperatore, fatto costruire dal re Carlo d'Angiò alla fine del 1200.
La sua storia racconta che la popolazione Osca, proveniente da Cuma o dalle circostanti meridionale, si stabilì nel territorio di San Valentino Torio durante l'Età del Ferro; testimoniano questo primo insediamento storico i reperti di una necropoli nel Museo della Valle del Sarno.
Nella metà dell'VIII secolo a.c sul territorio si insediarono i greci che svilupparono una nuova vita economico sociale, introducendo nuove colture, il frumento e l'ulivo.
Il popolo Osco, che in latino è equivalente a operaio-lavoratore, venne in contatto anche con gli etruschi, che ingentilirono i costumi del popolo e diedero una nuova struttura all'abitato.
Intorno ai secoli VI-IV a.c. in concomitanza con il declino degli etruschi, il territorio di San Valentino Torio fu insediato dalla popolazione dei sanniti.
Secondo una testimonianza di tradizione orale (nessuna traccia scritta è stata trovata nella badia della SS. Trinità di Cava) sarebbe stata verificata l'esistenza di una curtis romana nell'area di San Valentino Torio; a valorizzare a questa tesi ancora oggi passeggiando per le strade della città potremmo trovarci in via Curti.
San Valentino subì l'invasione dei longobardi, nell'anno 601 ad opera del duca beneventano Arechi; vennero distrutti campi coltivati, attrezzature agricole e strade. Altre invasioni sconvolsero i territori di tutto l'agro nocerino sarnese, i saraceni nel secolo IX e gli ungari per tutto il secolo X.
Il Castello Di Valentino o Casatori, dell'epoca angioino-durazzesca, nel 1430 fu elevato a chiesa di S. Maria delle Grazie, merito di questa costruzione è da attribuire al signore Nannullo Capece-Minutolo.
Dipinti della scuola del famoso Solimene, un politico dell'autorevole artista Andrea Sabatino, detto da Salerno, datato 1511, raffigurante la Madonna delle Grazie tra quattro santi; la tela di sant'Ignazio e la tavola dell'artista Marco Pino, discepolo di Michelangelo, raffigurante l'Ultima cena, datata 1582, tutte opere di notevole pregio artistico, si possono ammirare nella chiesa madre di San Giacomo Maggiore Apostolo.
In essa sono anche conservate due acquasantiere di notevole rilievo, sempre del XVII secolo, in marmo policromo e le reliquie di San Valentino, prete e martire, patrono degli innamorati.
Nel 1934 San Valentino diventò il Patrono del Comune di San Valentino Torio per opera di Monsignor Pasquale dell'Isola, Vescovo di Sarno e Cava dei Tirreni. Poche reliquie del corpo di S.Valentino vengono custodite nella Basilica Romana di S.Prassede.
La più insigne il braccio destro, è custodita in una preziosa urna d'argento riposta sotto l'altare a Lui dedicato nella Chiesa Madre di San Valentino Torio, dove gli innamorati, di cui è il Patrono, si recano per pregare e affidargli il loro amore.
San Valentino, umile sacerdote vissuto nella Capitale dell'impero Romano nel 270 dell'era Cristiana, è considerato il patrono degli innamorati per aver ridato la vista alla giovane figlia del Giudice Asterio, promessa sposa di un nobile romano.
I genitori del nobile romano, in seguito al male che affliggeva la ragazza non avevano permesso le nozze, San Valentino ridiede la possibilità di rivedere la luce alla figlia del giudice e permise ai due giovani innamorati, dopo averli battezzati, di sposarsi; lo stesso Valentino benedì le nozze.
Non si conosce con esattezza la data dell'introduzione dello Stemma di San Valentino Torio, di certo alcuni documenti dell'università nel corso del XVIII secolo recano lo stemma; un talloncino rettangolare smussato ai quattro angoli e recante impressi gli stessi stemmi elementi dello stemma comunale d'oggi: un cavaliere a cavallo nei due terzi superiori dello scudo, al di sopra della lettera V maiuscola. Stando a queste prove è presumibile che l'Università avesse provveduto a darsi lo stemma civico prima dell'anno 1715.

da www.comune.sanvalentinotorio.sa.it

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Comune di San Valentino Torio