giardini all’italiana con magnifici giochi d’acqua nel quartiere Tivoli
Collocata a 235 metri di altezza, attraversata dal fiume Aniene, la nascita della città di Tivoli risale intorno al 1215 a.C, sul primo insediamento di Tibur. Nel V° secolo in guerra contro i Volsci, dal IV° secolo a.C deve contrastare la minaccia di Roma, alla quale si oppose nel 361 a.C e nel 338 a.C con la definitiva sconfitta. A seguito della conquista divenne uno dei luoghi preferiti della nobiltà romana, che qui costruirono sontuose ville. Il periodo di Adriano, [117-138 a.C], rappresentò il momento maggiore del suo sviluppo edilizio. Divenuta nel Medioevo un fiorente comune libero e sede vescovile, Tivoli fu spesso esposta ai progetti espansionistici di Roma e alla lotte tra papato e impero. La sua notorietà a livello mondiale è dovuta anche a Villa d’Este, ai suoi giardini all’italiana e ai magnifici giochi d’acqua creati dalle fontane che prendono l’acqua dal fiume Aniene mediante una galleria che per oltre un chilometro attraversa la città. La sua costruzione risale al 1550, quando il cardinale Ippolito II°, figlio di Lucrezia Borgia e di Alfonso I° d’Este di Ferrara, venne nominato governatore di Tivoli e prese possesso della sua nuova residenza. I successori del cardinale continuarono l’opera finché la villa giunse a Ercole III° d’Este che la lasciò alla figlia Maria Beatrice, moglie dell’arciduca Ferdinando d’Asburgo, dalla quale passò alla Casa d’Austria. Dopo il 1918 fu però ripresa dal governo italiano che procedette a un generale restauro. Da visitare all’interno l’Appartamento Vecchio, dove sono visibili diversi dipinti di autori del 1500, e l’Appartamento Nobile, decorato in gran parte con affreschi della scuola dei fratelli Zuccari e di Girolamo Muziano.
Orari: la villa è aperta dalle 8.30 fino ad un’ora prima del tramonto con ultimo ingresso un'ora prima della chiusura. Chiusa il lunedì, il primo gennaio, il primo maggio e il 25 dicembre. Nel caso di festività di lunedì la villa rimarrà aperta e sarà chiusa il giorno feriale successivo.
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