Parco Adamello Brenta

Parco Adamello Brenta

itinerario storico naturalistico

Partenza da Fondo (988 m.), imboccando la SS 42 in direzione del Passo Tonale per giungere a Brez (792 m.), paese allargato a ventaglio su un terrazzo morenico, che offre il Monumento al Minatore del Zuech (1932) ed alcune interessanti antiche case nobiliari, con portali blasonati ed affreschi sulle facciate.
Proseguire verso Cloz (791 m.), ove sono state rinvenute tombe ed oggetti d'ornamento d'epoca romana (IV sec.), come testimonia un'edicola archeologica con immagini e testi, posta a lato della strada. Notevoli anche gli affreschi esterni ad alcuni antichi edifici, prevalentemente realizzati in sole due tonalità di colore, rosso-bruno e giallo-ocra. Proseguire per Romallo (733 m.), con i suoi edifici di interesse storico-architettonico, fra cui spicca il palazzotto già dei d'Arsio. Continuare verso Revò (724 m.), nelle cui campagne si coltivano le viti del groppello, specialità della zona. Da visitare l'elegante villa Maffei detta Campia (XVII sec.), ricca di pitture e decori in stucco, che conserva preziosi mobili d'arte ed una stufa in ceramica di Sfruz, abbellita da un ciclo delle stagioni.
Proseguire verso Cagnò (663 m.), che ha conservato il volto e la disposizione urbanistica tardo-medievale: interessanti la chiesa di S. Valentino (XVI sec.) e casa de Pretis, con la possente sequoia wellingtoniana. Dopo l'abitato, abbandonare la SS 42, svoltare a sinistra e, transitando sul Ponte del Castellaz, continuare per Cles, distante 4 km. Da Piazza Grande svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Tuenno (629 m.), luogo di ritrovamenti archeologici del neolitico, dell'età del bronzo e di epoca romana. Da visitare, la parrocchiale di S. Orsola, curiosa fusione dell'originale chiesa del XV sec. con quella eretta nel 1914.
In uscita dall'abitato, svoltare a destra e seguire le indicazioni per il Lago di Tovel (1177 m.), perla incastonata nel cuore del Parco Naturale Adamello Brenta, uno fra i più suggestivi e spettacolari bacini alpini del Trentino. E' famoso per l'intensa colorazione rossa che assumeva fino al 1964 grazie al microrganismo "Glenudinum sanguinium" tuttora presente nelle sue acque ma in minor quantità. Rimane comunque una delle mete più ambite per la sua incontrastata bellezza paesaggistica e naturalistica. Circondato da una comoda passeggiata panoramica percorribile a piedi in circa un'ora, è un ottimo punto di partenza per traversate a piedi verso Passo Campo Carlo Magno, Madonna di Campiglio e numerosi rifugi alpini. Ripercorrendo la stessa strada si ritorna a Fondo per un totale di 72 km.

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