nel Palazzo dei Normanni
Si visita il Salone d'Ercole (1560), sala del parlamento siciliano, così chiamato perchè grandi affreschi di Giuseppe Velasquez (XIX sec.) alle pareti illustrano le dodici fatiche d'Ercole. Oggi ne sono visibili solo sei (le altre sono coperte dalle tribune) ed in particolare (a partire dal fondo della sala): Ercole ed i giganti (che non fa propriamente parte delle fatiche). l'uccisione dell'idra dalle molte teste, della cerva di Artemide, di Cerbero, del cinghiale di Erimanto, del Toro di Minosse. Al soffitto, un grande affresco raffigurante la nascita, la gloria e la morte dell'eroe. Attraverso la sala dei Vicerè si giunge all'atrio che costituisce il cuore della Joaria, una delle originali torri del palazzo normanno oggi inglobata in altri edifici. Le aperture alle pareti sono antiche bocche per l'immissione d'aria fredda e calda condotta attraverso intercapedini tra un muro e l'altro. Sulla sinistra si accede alla sala più interessante del palazzo: la sala di Ruggero II, la cui decorazione richiama la sottostante Cappella Palatina. Un alto zoccolo di lastre marmoree incorniciate da strisce musive fa da preludio al manto d'oro della parte superiore e della copertura. Scene di caccia si alternano a figure di animali simbolici quali il pavone (l'eternità) ed il leone (regalità e forza), tutti secondo l'iconografia orientale che li vuole accoppiati e uno di fronte all'altro. Di una finezza incredibile, le figure sono immerse in un caratteristico paesaggio di palme ed agrumi. Al centro del soffitto, il medaglione con l'emblema imperiale: un'aquila che regge tra gli artigli una lepre. Seguono poi altre sale settecentesche ed ottocentesche. tra le quali si distingue la sala gialla, o degli specchi, per dei bei candelabri dorati.
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