di proprietà comunale
Le raccolte del Museo, di proprietà del Comune, si sono accumulate nel corso di un secolo, attraverso donazioni e lasciti testamentari di cittadini barlettani o delle loro devote vedove. Era il 1898 infatti quando, per iniziativa del bibliotecario Benedetto Paolillo, che decise di dare un certo assetto ad una donazione di vasi fatta da Francesco Saverio Vista, si costituì il primo nucleo del museo barlettano; in seguito anche altri cittadini, incitati dallo stesso Paolillo, avrebbero seguito l'esempio del Vista, donando al 'nascente istituto', la Biblioteca-Museo appunto, dipinti, monete, vasi e quant'altro possedevano. Ma nessuno, nemmeno il nostro bibliotecario, avrebbe mai immaginato che, nel giro di qualche anno, il Comune si sarebbe trovato a gestire un patrimonio di migliaia di opere. Nel 1913 Leontine Gruvelle De Nittis, vedova del pittore barlettano prematuramente scomparso a Parigi, lasciava quasi 200 opere del marito alla città di Barletta, pensando che meglio di chiunque altro ne avrebbe onorato la memoria. Grazie a questo gesto coraggioso, oggi Barletta può vantare una collezione unica al mondo nella sua completezza e preziosità: splendidi dipinti in cui l'impressionismo incontra la Puglia e si riscalda nei campi di grano, nell'aria afosa dell'estate, nelle stradine di campagna bianche e polverose tra alberi di ulivo.
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