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fa parte dei 100 comuni d'Italia
Collecchio è la prima città che si incontra sulla strada che da Parma va a Fornovo, la cosiddetta "pedemontana". E' a 111 metri di altitudine e si presenta come una manciata di case distribuite in una pianura movimentata da boschi e circondata da colline; il punto di partenza per salire verso gli altipiani appenninici, scavalcare la Cisa e raggiungere il mare. Collecchio ebbe una funzione importante sin dalle sue origini. Fu infatti sede umana già dal neolitico, poi centro terramaricolo, quindi romano e longobardo come confermano i rinvenimenti archeologici conservati al museo di Parma. L'antico villaggio prese il nome di Sustrina e fu rivale di Parma, tanto che poco dopo il 20 a.c. fu distrutto dai Legionari di Ottaviano Augusto. Durante l'era cristiana nacque il vero Paese di Collecchio ai piedi del Colle che in origine si chiamava Collicom, ossia piccolo Colle. In periodo feudale il Comune di Parma e il Vescovado si contesero il feudo finchè si giunse nel 1221 ad una transazione; dopo alterne vicende e varie guerre, Collecchio passò al Comune di Parma, quindi alla contessa San Vitale di Sala Baganza che occupò il territorio e lo tenne sino al 1533, poi ai Farnese ed infine ai Dalla Rosa Prati che lo tennero sino alla soppressione dei feudi. Nacque così il Comune di Collecchio. Oggi, grazie al lavoro, all'impegno, alle genialità della gente, ha raggiunto uno sviluppo economico che lo pone tra i Paesi a più alto reddito nella Provincia e gli ha valso il riconoscimento quale uno dei 100 comuni della piccola grande Italia. Agli ospiti offrono una passeggiata nel Parco Regionale dei boschi di Carrega o nel Parco del Taro, la colazione ad una tavola imbandita con prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano, innaffiati con vini Doc delle colline, nonché il "Settembre Collecchiese" che presenta manifestazioni culturali e sportive a corollario dei tre giorni della "Sagra della Croce".
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