escono dall’Istituto d’Arte Gazzola e dall’Accademia di Brera
Negli anni ’30 si distinsero all’Istituto d’Arte Gazzola prima, e in seguito all’Accademia di Brera due giovani artisti: Bruno Cassinari e Bruno Sichel. Bruno Cassinari, oltre ad essere forse il pittore piacentino più famoso e conosciuto, è indubbiamente quello di maggior rilievo in campo nazionale e internazionale. Viene infatti oggi posto dalla critica accanto a grandi della pittura italiana contemporanea come Guttuso, Morandi, Sironi, Campigli, De Pisis, Rosai, Moriotti, Tosi, Carrà, Casorati, Afro, Birolli, Vedova, Pio, Semeghini, Scipione, Levi, Maccari etc. Nato nel 1912 a Piacenza, frequentò qui l’Istituto d’Arte Gazzola, poi, a Milano, l”Umanitaria” prima e nel 1934 l’Accademia di Brera, da cui si diplomò nel 1938. Nell’ aspra polemica, portata avanti nel 1940 dal gruppo di “Corrente”, contro il movimento artistico Novecento, ritenuto troppo dominato dall’incalzare di una particolare realtà sociale, il Cassinari si trova in prima linea. Nel 1940 tiene la sua prima personale, presentata da Elio Vittorini. Nell’immediato dopoguerra assieme a E. Morlotti, R. Guttuso, R. De Grada e altri, pubblica la rivista “Il 45” e partecipa al “Fronte Nuovo delle Arti”. Dipinge in questo periodo una serie di paesaggi, caratterizzati da toni intensi e profondi, che hanno come punti di riferimento Van Gogh e l’espressionismo. Dopo la fine della guerra incontrò Pablo Picasso, di cui divenne grande amico, ma, nonostante questa fu un’esperienza determinante per la sua carriera artistica, Cassinari non tradì mai la sua natura e rimase sempre se stesso. Troviamo infatti nella sua opera del periodo picassiano esperienze cubiste , astratte, neo-figurative, ma egli dipinse sempre cose che sentiva proprie, nuove, moderne, graficamente scattanti, vibranti di colori accesi e profondi. Intenso colorista, imprime alle sue composizioni una carica materica, ricca di suggestioni e di sollecitazioni emotive, in una fusione di colore e luce. Benchè la materia cromatica sia l’elemento caratterizzante del suo linguaggio pittorico, le sue immagini sono colme di trasfigurazioni liriche e non perdono il fascino di un richiamo elementare alla realtà. Oggi i suoi quadri si trovano inseriti nelle collezioni nazionali ed estere di maggior prestigio. Aderì a “Corrente” anche Bruno Sichel ma preferì lavorare nella tranquilla provincia piuttosto che unirsi a gruppi d’avanguardia.
|