piccola leggenda su una cappella votiva
Si percorre via S. Andrea fino al 4° km, all'altezza dell'incrocio per il dolmen della Chianca. Prendere a destra e, dopo m 150, svoltare a sinistra. Dopo qualche decina di metri, s'incontra la cappella votiva. Essa fu eretta nel 1933 su un sasso che reca, come si crede, l'impronta di uno zoccolo di bue. La tradizione vuole che, mentre i resti dei Santi Patroni venivano trasportati su un carro dal casale di Sagina al paese, uno dei buoi, scivolato a causa della pioggia, incespicasse in un sasso, lasciando impressa l'impronta dello zoccolo. In tal modo, venne miracolosamente indicata la direzione da prendere per il trasporto dei Santi, che furono traslati a Bisceglie, invece che altrove.(*)
Prof. Mario Cosmai
*Tra le più suggestive tradizioni popolari biscegliesi, ricordiamo: la Pedata dei Santi, sopra descritta, i «fami» del 7 dicembre e l'«Incontro» del Venerdì santo. Il giorno della Vigilia dell'Immacolata, ad ogni angolo di strada, si accendono dei falò, detti «fami», per riscaldare, secondo la credenza popolare, i panni del nascituro Gesù Bambino, che la Madonna aveva steso per farli asciugare ma che, a causa del gran freddo, erano rimasti ancora bagnati. Il Venerdì santo ha luogo, nei pressi del Calvario, il tradizionale e suggestivo «Incontro» tra le statue della Madonna e del Cristo con la croce. Quando le due statue s'incontrano, il volto della Madonna sfiora il volto insanguinato del Figlio, tra l'intensa commozione dei fedeli in processione, mentre la banda musicale intona «pezzi» di musica funebre.
da www.comune.bisceglie.ba.it
|