L'inghiottitoio del Bussento

L'inghiottitoio del Bussento

a Caselle in Pittari

L'inghiottitoio del Bussento fu segnalato all'Istituito Italiano di speleologia fin dal 1931 dal Trotta. Esplorato per la prima volta nel 1950 dal barone Franchetti del Circolo speleologico romano, è stato oggetto di diverse spedizioni nel corso degli anni (1952/1956/1982).
Grazie a tali studi oggi si può ipotizzare un complesso carsico delle grotte di Orsivacca, Bacuta, Carabo e Cozzetta che potrebbero avere uno sbocco nell'inghiottitoio che si snoda per circa 6 Km sotto il monte Pannello per poi riemergere nel comune di Morigerati.
All'inghiottitoio del Bussento si arriva percorrendo un sentiero in discesa che parte da una quoto di circa 400 metri slm per arrivare ai 233 metri slm dell'ingresso.
Scendendo per il sentiero ci si rende subito conto dell'imponente complesso ad anfiteatro con pareti alte quasi 150 metri.
L'ingresso della grotta è costituito da un grande portale ad arco, alto circa 25 metri, largo più di 10 metri , testimone dell'importanza della cavità. Questo immette in una galleria di dimensioni notevoli con andamento sub-orizzontale e dislivello fra ingresso e sifone finale di 25 metri distribuiti sui poco più che 600 metri attualmente accessibili. Non sono presenti salti e pertanto la lieve pendenza non viene avvertita, nè nel primo tratto in cui grossi blocchi e conoidi di fango costringono a qualche saliscendi, nè nel secondo tratto abbastanza più stretto e allagato in più punti.
Poco dopo l'ingresso, la galleria si amplia ulteriormente in un salone lungo e largo, alto fino ad una trentina di metri, che risulta la parte più ampia della cavità. Successivamente la volta si abbassa prima gradatamente, poi improvvisamente fino ad arrivare all'altezza minima di 1,70 metri , a poco meno di 250 metri dall'ingresso.
Dopo qualche metro la volta si rialza a formare la Sala del Gambero (così chiamata dalla spedizione Franchetti), mentre la cavità cambia morfologia, restringendosi e formando laghetti allungati e incassati fra alte pareti. La grotta continua con questo andamento di forra alta anche 20/25 metri e larga pochi metri giungendo alla Sala Franchetti, così chiamata perché qui si fermo la spedizione del Barone nel 1950. Il tratto esplorato termina con un laghetto sifonale e una cascata oltre i quali i diversi speleologi non sono potuti andare.
Anche la risorgenza del Bussento è stata oggetto di esplorazioni che hanno reso accessibile al visitatore 600 metri. Quindi dei circa 6 Km sotterranei ne sono stati esplorati 1,2 km.

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