Itinerari nel salernitano: Ricigliano

Itinerari nel salernitano: Ricigliano

attraversato da suggestivi piccoli corsi d'acqua

Le origini di Ricigliano si perdono nella notte dei tempi: la presenza di un insediamento abitato nel territorio risale, infatti, alla civiltà lucana, quando la zona era sotto il dominio della giurisdizione di Volcei. Durante la seconda guerra punica (216-205 a.C.) l'intera regione fu teatro delle lotte tra Annibale e l’esercito romano: al termine dei conflitti, gli insedimenti nella zona si moltiplicarono e si crearono numerose colonie romane.
Nel periodo imperiale il territorio fu affidato ad un condottiero romano di nome Ricinius da cui, evidentemente, deriva il nome del comune: a questo periodo risale l'edificazione della suntuosa villa oggi visibile in contrada Santa Maria. Dopo la caduta dell’impero romano l’insediamento fu abbandonato.
La cittadina, dopo anni di triste abbandono, risorse solo nell'epoca medioevale, quando il piccolo centro abitato si sviluppò intorno al castello, cinto da alte mura. Tuttavia, per le campagne rimasero sparsi vari casali di origine cristiano-bizantina. Alla caduta del principato longobardo, all’epoca dei Normanni, feudatario di Ricigliano fu Gilberto di Balvano a cui seguì, in epoca angioina, la famiglia D’Alemagna, quella dei Sanseverino ed, infine, quella dei Caracciolo.
Tra la prima metà del settecento e la fine del secolo furono riedificati i palazzi gentilizi e le dimore private, abbattuti dal violento terremoto del 1694, unitamente alle mura medievali che erano crollate, fatta eccezione per Porta Santo Cristoforo. Anche lo storico Monastero di Santa Caterina fu restaurato ed ampliato. Raggiunta l’unità d’Italia, il paese fu interessato da massicce emigrazioni.
Distrutto dal terremoto del 1980 e, oggi, completamente ricostruito. In contrada Santa Maria sono visitabili, previo appuntamento, i resti della suntuosissima villa romana di Ricilius, storico condottiero romano dell'età imperiale cui fu affidato il controllo del territorio (da cui il nome Ricigliano). Di pari interesse storico è il Ponte di Annibale, il ponte che fu fatto costruire da Annibale per consentire al suo esercito di attraversare il fiume Platano.
Il ponte ha resistito a tutte le piene della storia e, tutt’oggi, sono visibili l’arcata principale e quella secondaria. Per quanto riguarda i siti architettonici, va segnalato il Convento di Santa Caterina, fatto edificare intorno al 1200 da Caterina Sanseverino ed attualmente inaccessibile perchè in fase di restauro a seguito del sisma del novembre 1980. La Chiesa Madonna dell'Incoronata sorge su parte di mura e mosaici risalenti al periodo imperiale: anch'essa è attualmente interessata da restauro a causa dei crolli parziali provocati dal sisma del 1980.
Infine, va citata la Cappella di San Vito, cappella molto antica restaurata a seguito del terremoto dell'80, attorno alla quale da circa un millennio si svolge la caratteristica "turniata". Il territorio di Ricigliano è per circa la metà destinato al pascolo e per l’altra parte di natura boschiva (acero, faggio, carpino bianco e nero, orniello) dove prevale la vegetazione tipica della macchia mediterranea. Tra i boschi più significativi ricordiamo la località Acqua di Faggio - Ripa dei Corvi, solo in parte accessibile, e la località Manghe di dentro - Acerelle - Pietra del Zaccaro. Vanno segnalate azioni di rimboschimento con conifere in località Serroni, per circa 4 ettari, in località Coste, su un'area di circa 10 ettari, ed in località Laura, per circa 9 ettari.
Il paesaggio naturale del territorio di Ricigliano è reso ancor più suggestivo da piccoli corsi d'acqua. Primo fra tutti, il Platano segna il confine tra le regioni Campania e Basilicata: il suo tortuoso corso verso valle presenta anfratti scavati nella grotta e profonde conche dove trovano rifugio la trota, il cavedine e l’anguilla. La vegetazione spondale è costituita da vimini e canneti.
Va ricordato, inoltre, il torrente Valle della Corte, o di "Muro" in quanto segna il confine tra Ricigliano e Muro Lucano (PZ). Nella località Ripa Ionda il torrente passa sotto un arco naturale di pietra rendendo il luogo di particolare attrazione turistica mentre, più a valle, il corso d'acqua forma una serie di cascate, la più alta delle quali supera i dieci metri di altezza. Le cascate sono raggiungibili mediante sentieri naturali.

Copyright @ Campania Tour

Schede correlate
La provincia di Salerno: Perito
Perito (SA)
Itinerari in provincia di Salerno: Piaggine
Piaggine (SA)
Itinerari nel salernitano: Pisciotta
Pisciotta (SA)


Comune di Ricigliano