escursioni nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Spettacolare traversata di alta quota che taglia la base delle pareti meridionali del Sass de Mura; l’itinerario si connette al sentiero dei Caserìn, dalla Val Canzòi, risalendo la Val Cimònega e rientrando al punto di partenza lungo la Val Alvìs. Da Cesiomaggiore o da Feltre si raggiunge la frazione di Soranzèn, dalla quale si percorre la strada della Val Canzòi fino all’albergo Alpino; prima della salita parcheggiare. Dall’albergo si sale alla sommità della diga, si segue la rotabile che costeggia il lago artificiale de La Stua e si attraversano due ponticelli. Poco prima di raggiungere la località al Fràssen, si abbandona la carrareccia e si imbocca il sentiero sulla destra: con una piccola deviazione si potranno ammirare delle ripide cascate, dalle quali, attraversando il greto del torrente, si raggiunge un caratteristico riparo, Cogòl Inantre le Egue. Si prosegue verso sinistra e si sale a zig-zag nel bosco: ad un bivio si presentano due sentieri, uno più facile, a destra, e uno più difficile, ma entrambi raggiungono la Casèra Cimònega; panorama incantevole! In circa 40 minuti si raggiunge una splendida oasi, il Bivacco Feltre-Walter Bodo. Si riprende il cammino dirigendosi verso ovest, lungo il ripido pendio che porta sulla sella del Col dei Bèc: qui ha inizio il sentiero dei Caserìn (segnavia 801). Si discende il ripido costone, aggirando una spalla rocciosa e da qui si riprende a salire, affrontando alcuni salti di roccia (passaggi attrezzati con corde metalliche), fino al Pass de Mura, dove termina il sentiero. Dal passo si prosegue verso sud lungo la vecchia mulattiera che conduce al Passo Alvìs ed, in breve, si arriva alla conca di Nèva e al Rifugio Bruno Bòz. Dal Passo Alvìs si scende velocemente verso est, lungo il segnavia 811 fino all’omonima malga, dominata dalla piramide del Col del Demonio: interessanti aspetti vegetazionali tipici dei prati aridi montani. Il sentiero riprende sotto la malga fino al fondo valle. Si passa nei pressi delle Casère Faibòn e successivamente si incontra il lago artificiale de La Stua, dal quale si ritorna all’albergo Alpino.
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