Villa Badessa è la colonia italo-albanese più settentrionale d'Italia
Paese eminentemente agricolo, lega la sua storia passata alla chiesa di S. Liberatore a Maiella, che qui aveva la grancia di S. Nicola (ne resta traccia nella chiesetta romanica che ancora porta questo titolo) e quella più recente alle numerose frazioni che compongono il comune.
Villa Oliveti è centro di agricoltura avanzata. Villa San Giovanni fu feudo dell'ordine dei Cavalieri di Malta. Villa Badessa (mt. 161), invece, costituisce la , un'oasi orientale che segue il "Tipikòn" (rito) di Costantinopoli in lingua greca. La comunità è composta dai discendenti degli albanesi che partirono dai villaggi di Piqeràs, Lukòva, Shen Vasìli, Klikùrsi, Nivizza e Corfù della regione di Himara (Albania meridionale) per sfuggire all'occupaziorie turca dei Balcani. Si insediarono qui il 4 marzo 1744, ricevendo da Carlo III due feudi dove poter vivere di agricoltura.
Ragioni storiche e geografiche ma soprattutto la diversità di rito religioso - hanno consentito la conservazione dell'idioma di origine e delle fisionomie etniche. Ancora oggi infatti gli arbëreshe badessani si esprimono in quell'antica lingua, e gli anziani, anche se in sempre più rare occasioni, indossano gli splendidi costumi tradizionali, estremamente caratteristici perché originari e affini a quelli epiroti.
da www.provincia.pescara.it
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