nota la Festa di San Zopito
Posto tra il fiume e la zona collinare in cui degrada il versante nord della montagna della Maiella, era già un castello quando nell'874 divenne un possedimento dell'abbazia di S. Clemente a Casàuria. Le sue origini vanno ricercate non tanto in epoca romana quanto in età longobarda, quando furono qui costituiti parecchi punti di difesa. Per secoli, data la posizione a cavaliere degli accessi interni e a guardia di un attraversamento che staccandosi dal Tratturo magno, valicava la Maiella, Manoppello fu attratto nelle vicende della chiesa di S. Liberatore a Maiella e dell'abbazia di S. Clemente a Casàuria. Tuttora fiorente è l'artigianato del ferro e del rame battuto.
Su un territorio caratterizzato da cave di bitume sfruttate fin dall'antichità, il popoloso borgo conserva molti tratti del passato nelle case a schiera intorno al primitivo castrum, in quelle a blocco sorte sulla linea delle strade strette e parallele, negli edifici gentilizi e religiosi. La chiesa di San Nicola (secolo XIII) è stata dichiarata per i resti della costruzione medievale, per le belle forme della cripta, per gli arredi sacri e le opere d'arte (la statua di S. Antonio di Padova è di Giovanni Antonio Santarelli) - edificio d'interesse regionale. A sud di Manoppello c’è il santuario del Volto Santo, meta di pellegrinaggi da tutta la regione soprattutto la seconda domenica di maggio: nella chiesa a tre navate, la preziosa teca sopra l'altare maggiore custodisce un velo sottilissimo con ritratto il volto di Cristo. La leggenda narra che la reliquia fu condotta in paese da un angelo vestito da pellegrino: per alcuni si tratta dell'effigie descritta dall'Anonimo piacentino e già vista in Terra Santa.
da www.provincia.pescara.it
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