denominata "Opera Omnia"
Voluta dagli eredi di Romeo Musa da Calice, pittore-xilografo-poeta, la raccolta è denominata "Opera Omnia". Si sviluppa su tre stanze e nell'antistante corridoio. I legni incisi su una faccia sono esposti sul dorso; quelli incisi sulle due facce sono collocati entro bacheche"a campana", tre nella prima, tre nella terza sala, che consentono la visione di entrambe le facce. Tutte le bacheche, senza distinzione di qualità, sono numerate progressivamente. I legni presentano due numerazioni: quella su fondo giallo si riferisce all'esposizione 1982-85 nel Municipio di Bedonia; quella su fondo verde è per il nuovo catalogo.
Prima Sala Contiene materiali atti a mostrare in forma essenziale l'occorrente ed il procedimento per eseguire una xilografia. La bacheca 2 contiene pagine in formato ridotto del volumetto "Arte e Tecnica della xilografia"; due tavolozze; la scatoletta degli acquerelli (dopo una attività di circa 50 anni restò sepolta a Milano sotto le macerie della casa in seguito ai bombardamenti aerei nell'agosto 1943); le decorazioni di guerra e le onoreficenze ricevute dall' Artista. Le sei bacheche contengono legni incisi con raffigurazioni locali e dell'Alto Parmense. Sulle pareti con inizio da destra entrando, in riquadro la biografia e la fotografia dell'artista. In continuazione il famoso suonatore di gironda; l'autoritratto; piccoli acquerelli eseguiti in Val di Ceno ed in Val di Taro; tre disegni a penna.
Seconda Sala Alle pareti le fotografie dei 10 grandi quadri, tuttora esistenti nell'Aula Magna del Convitto Nazionale "Mario Pagano" in Campobasso; due grandi xilografie della filatura e tessitura in Molise, dove Romeo Musa lavorò per circa 10 anni. Nelle dodici bacheche ancora legni di carattere locali, i legni delle novelle e delle poesie, castelli medioevali e scene di vita molisana.
Terza Sala A questa è stata assegnata l'Arte Sacra. Sulle pareti campeggiano i bozzetti a colori degli affreschi eseguiti nelle absidi di Cattedrali e i "cartoni" di Santi disegnati a inchiostro e carboncino in grandezza naturale. Romeo Musa fu un grande studioso e cultore de "I promessi sposi" al punto che gli venne fatto di immedesimare i personaggi del romanzo in animali partendo dalla similitudine manzoniana. Nella bacheca - C - quasi tutti i capitoli sono illustrati con xilografie che rappresentano le metamorfosi. Ricordato che Romeo Musa fu anche uno scrittore di racconti per ragazzi, si è resa visiva questa sua attività, trascrivendo nella bacheca rotante centrale il racconto "La Luna sul Salice", illustrato con le stampe delle 110 xilografie originali. Da ricordare infine che l'artista fu anche scrittore di poesie e dopo la sua morte queste furono nel volume "Disolla e Tognu" illustrate con 50 xilografie.
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