da vedere Montevecchio, Ingurtosu, Piscinas, Torre dei Corsari
Per chi giunge da Guspini, Arbus appare all'improvviso, con le sue prime case, dietro il valico di Genna Frongia. Una località solitaria e tranquilla, sviluppata attorno alla parrocchiale dedicata a S. Sebastiano che vanta tra le sue peculiarità quello di ospitare un vero e proprio mago della coltelleria sarda, Paolo Pusceddu, il quale ha costruito il coltello serramanico più grande del mondo, lungo 3,35 m. e pesante 80 kg.; un interessante museo è interamente dedicato alla produzione di coltelli sardi dal 1600 ad oggi. La zona costiera a cui si collega Arbus è denominata Costa Verde, un paradisiaco tratto di mare ancora immacolato e non intaccato da insediamenti turistici, su cui si aprono ampie spiagge tra dune sabbiose e rocce a picco su acque cristalline. Affascinante il percorso che giunge alla Marina di Arbus, il quale attraversa una delle zone più affascinanti dell'Iglesiente, terra storicamente vocata all'attività mineraria, che ha lasciato spettacolari esempi di architetture industriali edificati nel XIX secolo. Edifici e impianti, ormai dismessi, che appaiono quasi come fantasmi tra macchia mediterranea e alture, dove il tempo sembra essersi fermato. Così, da Arbus prima di scorgere il blu del mare, si passa per la miniera di Montevecchio, già una delle più produttive dell'isola e tra le maggiori d'Europa estesa per ben 9 km.; i suoi impianti sorsero nel 1848 per estrarre piombo e zinco e insieme ad essi venne costruita una cittadella per l'accoglienza dei lavoratori. Un complesso all'avanguardia, un modello a livello europeo, dove si batteva persino moneta per pagare i dipendenti che potevano spenderla solo nello spaccio della miniera. Proseguendo, si supera Ingurtosu, altro paese minerario, arrivando alla grotta di Su Mannau, la più lunga cavità di questa zona (circa 6 km.) con un'età di 30 milioni di anni; visitabile con interessanti percorsi speleologici e guide abilitate, conserva al suo interno il crostaceo bianco Stenasellus nuragicus, unico al mondo. Subito dopo si apre una vera e propria visione, scorgendo la spiaggia delle famose dune di Piscinas (25 km. ca. da Arbus), uno dei più bei luoghi della Sardegna. L'immagine richiama un paesaggio desertico, con una distesa dunale tra le più estese d'Italia, dove la linea all'orizzonte divide solo il colore bianco della sabbia dal blu del mare e poi del cielo. Bellezza indescrivibile! Da Piscinas il litorale sabbioso prosegue, verso nord, fino a Marina di Arbus, centro balneare con diverse spiagge molto belle, nelle cui vicinanze si trovano altri punti d'interesse a Colonia Marina di Funtanazza e a Porto Palma, piccolo villaggio posto all'interno di un inseantura un tempo interessato dall'attività di una tonnara di cui oggi rimangono alcune strutture. Poco più a nord, presso la Torre di Flumentorgiu, si raggiunge un altro moderno centro turistico chiamato Torre dei Corsari, il cui panorama costiero è dominato da un'altro susseguirsi di dune che arrivano fino a Pistis: Is Arenas 'e s'Acqua 'e s'Ollastu (le sabbie dell'acqua dell'olivastro). Non meno straordinario il paesaggio che si estende sul lato opposto della Costa Verde, verso sud, con le splendide spiagge di S'Acquadroxiu-Pischeredda presso le dune di Scivu. A sud di queste sorge la località balneare di Porto Piccolo (Portixeddu) la cui lunga spiaggia arriva fino all'affascinante fiordo di Cala Domestica, racchiusa da altissime pareti rocciose e da un promontorio dominato da un'antica Torre Saracena. Da qui in circa 11 km. si può continuare verso Masua per la visita alla grotta mineraria di Porta Flavia e per ammirare uno dei tratti più incontaminati delle coste italiane, quello compreso fra Nebida e Masua difronte al quale si stagliano gli spettacolari scogli di Pan di Zucchero, S'Augusten e il Morto.
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