Montevecchio, Ingurtosu, grotta de Su Mannau, Antas, Nuraxi Figus...
Da Guspini, tra campidanese e i primi rilievi dell'Iglesiente, si raggiunge quello che era il complesso minerario più produttivo e all'avanguardia d'Europa fra Ottocento e Novecento: Montevecchio, le cui strutture (visitabili con apposite guide) arrivavano fino a Ingurtosu (avvoltoio), altro borgo minerario fantasma dove oggi si aggira solo qualche pastore. Proseguendo e superando Fluminimaggiore (ca. 13 km.) si arriva in 8 km. alla grotta de Su Mannau, visitabile con vari percorsi speleologici con attrezzatura. Segue, a 5 km., il tempio romanico-punico di Antas. La tortuosa statale 126 arriva poi a Iglesias, il cui centro è caratterizzato da balconcini in ferro battuto; nei dintorni altri complessi minerari, pressoché tutti dismessi ma di elevato interesse archeologico industriale: Monteponi, Campo Pisano, San Giovanni, pozzo S. Giorgio e il vicino villaggio Seddas Moddizzis, senza trascurare i siti immediati alla costa tra Nebida e Masua, da dove si ammira uno straordinario panorama dominato dall'imponente faraglione di Pan di Zucchero. Dopo aver superato i vari villaggi minerari, una strada porta all'insenatura di Cala Domestica per poi riprendere verso nord in direzione di Buggerru, attraverso l'altopiano di Pranu Sartu sparso di altre miniere. Da Iglesias si possono fare degli excursus in interessanti paesi, tra cui Domusnovas con il vicino gruppo montuoso del Marganai e, a 3 km., la suggestiva Grotta di S. Giovanni, lunga 850 metri. Nelle vicinanze anche la tonnara di Porto Paglia, un piccolo complesso sorto alla fine del Settecento nelle vicinanze di una torre spagnola, e il villaggio nuragico di Seruci, limitrofo all'omonima miniera abbandonata, già in territorio di Carbonia. Capoluogo del Sulcis, Carbonia fu fondato nel 1937 nel periodo di sfruttamento dei giacimenti di carbone. E' attiva nel territorio la miniera di Nuraxi Figus.
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