Museo della valle del Sarno, Duomo di Episcopio e altro
Itinerario classico (secc. XVIII a.C. - III d.C.)
Museo della valle del Sarno Vi sono conservati reperti della civiltà del Sarno risalenti all'età del ferro, fino all'epoca romana.
Teatro classico Probabilmente faceva parte di un santuario degli ultimi secoli a.C.. E' stata rinvenuta solo la parte bassa della cavea con sedili in tufo grigio locale con braccioli decorati a figure. L'orchestra e il proscenio del teatro, paragonabile al teatro piccolo di Pompei, risalgono al I secolo a.C..
Itinerario medievale (secc. IX-XV)
Santuario e convento della Madonna della Foce Sorto su un preesistente edificio del 1520, fu costruito nel 1631. La sua facciata è semplice e lineare, solo all'interno ci sono elementi degni di nota: l'altare maggiore (1720) con affreschi del '900 e la struttura ipogea, l'unico elemento medioevale ancora visibile, che conserva la tomba del guerriero Gualtieri da Brienne e alcuni affreschi del '300. Il convento, forse del 1134, e' stato del tutto stravolto.
Duomo di Episcopio Fu costruito nel 1066, venne completamente riedificato intorno al 1620, subendo poi molti restauri. L'interno è reso prezioso da opere di Angelo Solimena e della sua bottega. Notevole è anche la sacrestia, con volta affrescata, del XVIII secolo. Il campanile a pianta quadrata, con apertura a cuspide e monofore ad arco acuto, è l'unico elemento medioevale conservato.
Torri e cintura muraria La cinta muraria, di forma triangolare, di cui si conservano molte parti, come lungo il terrazzo di S. Matteo, è interrotta da alcune porte, come quella presso la torre normanna e quella sotto la chiesa di S. Matteo. Sono visibili anche torri a pianta circolare che salgono fino al castello.
Castello Risale all'alto Medioevo, purtroppo oggi è ridotto allo stato di rudere. Nelle vicinanze si trovano due torri aragonesi del XV secolo.
Collegiata di S. Matteo Risale al X secolo, fu rifatta nei secoli XIII-XIV in stile gotico e rimaneggiata alla fine dell' '800, in stile neogotico. Importanti sono il campanile ('700-'800) e il portale d'ingresso ad arco acuto decorato con stucchi e terrecotte. All'interno si trova un affresco raffigurante la Madonna col Bambino del XVI secolo.
Quartiere di Terravecchia E' il primo insediamento dell'alto medioevo, posto alle pendici del Monte Sarno, vicino al castello. Il quartiere rispecchia la caratteristica urbanistica medioevale, cioè l'intricato insediamento di piccole e modeste case, una sull'altra.
Chiesa di S. Andrea Risale al 1381 e presenta sulla facciata alcuni elementi di chiara impronta neoclassica, come il timpano triangolare e le paraste in stucco.
Itinerario moderno (secc. XVI-XVIII)
Cappella gentilizia di S. Giacomo Si trova all'interno del palazzo Abignente, presenta una facciata molto semplice, dell'800, mentre l'interno, settecentesco decorato con pitture e stucchi, in passato conteneva una tela del Solimena.
Chiesa di S. Teodoro e oratorio della Maddalena La chiesa risale ad un'epoca antecedente al 1500. La sua facciata (attuale) fu rifatta, nel '700, col magnifico frontale e il portale. Lo stile della chiesa risente di influenze rinascimentali con elementi del barocchetto napoletano. La facciata dell'oratorio è stata completamente rifatta nel 1886, con loggette sovrapposte a doppio ordine.
Palazzo baronale (palazzo Napoli) Sorse nel centro della città nel XVI secolo come palazzo del feudatario. Venne ristrutturato verso la metà del '600; i due corpi aggiunti ai fianchi furono costruiti alla fine dell' '800.
Chiesa e convento di S. Francesco La chiesa attuale, ricostruita più volte, risale nella sua configurazione odierna ai secoli XVIII-XIX. Nel chiostro sono visibili tracce di affreschi del '700 con episodi della vita del santo.
Chiesa della Confraternita dell'Immacolata In stile rococò, risale alla metà del '700. Sulla facciata degni di nota sono: il portale in pietra sormontato da una finestra trilobata con decorazioni in stucco. L'interno è caratterizzato da stalli lignei, tipici delle confraternite.
Itinerario contemporaneo (secc. XIX-XX)
Palazzo Buchy Palazzo residenziale, oggi restaurato, risale agli anni a cavallo fra '800 e '900. Opera dell'architetto A. Curri, combina armoniosamente nella facciata svariati elementi, soprattutto neorinascimentali.
Ex filanda D'Andrea Opificio della fine dell' '800, conserva la sua originaria fisionomia (sono ancora evidenti la ciminiera e il vano per le cinghie di trasmissione del motore) e la struttura. Ben conservate, all'interno, le colonne portanti in ghisa e il tetto a capriate.
Palazzo comunale Autore della facciata A. Curri, che fonde elementi neorinascimentali con altri neoclassici
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