Il tipico borgo medioevale di Roccapiemonte

Il tipico borgo medioevale di Roccapiemonte

con la Casa Pagano - Capoliccheri, Crocepalazzo, Botteghelle...

Oggi Roccapiemonte con le sue due frazioni di Casali e San Potito, è una cittadina con un arredo urbano antico di tutto rispetto, fatto di belle, architettoniche e pulite costruzioni. Di notevole interesse sono: "Casa Pagano - Capoliccheri" (oggi Corso Mario Pagano), "Crocepalazzo" (Via Roma), "Botteghelle" (Via Santa Maria delle Grazie). Le antiche vie sulle quali si affacciano ancora i vecchi palazzi nelle loro sobrie ed austere forme architettoniche, e il preciso tessuto si rivela impostato su rigide regole maestre vigenti nei secoli scorsi: norme che hanno fatto di Roccapiemonte, tra i borghi medioevali sorti nell’ "Apudmontem" (in documenti datati dall’VIII al XII secolo s’intende con Apudmontem, la zona situata nella Media Valle del Sarno e chiusa dai monti Caruso e Albino, dal Castello di S. Giorgio e da S. Maria a Castello di Lanzara), uno dei meglio tracciati dal punto di vista urbanistico. E’ possibile ammirare la bellezza e l’armonica composizione di quei palazzi del ‘700 e dell’ ‘800, ornati con stucchi finissimi e ritmati da lesene con capitelli corinzi e ionici. Particolare menzione bisogna fare dei cortili, la cui tecnica costruttiva rivela il grande interesse che si poneva nel rispondere alla cultura ambientale del tempo e alle esigenze di una civiltà prevalentemente contadina, diffusa nel napoletano e nel salernitano. In quelle corti non manca nulla: dalla cisterna, al cellaio, alla stalla, alla scala in pietra, alla terrazza e, in qualche caso, all’aia, è tutto un insieme necessario e armonico. Fanno bella mostra di sé in tutto il percorso cittadino i portali posti come ingresso alle abitazioni. Quelli ad arco ribassato risalgono alla prima metà del XIX secolo, quelli a tutto sesto, già presenti nei secoli passati, diventano più numerosi a Roccapiemonte nella seconda metà dello stesso ‘800. Tanti, purtroppo, sono stati sostituiti con impersonali strutture moderne, compromettendo in parte, un arredo che ha fatto di Rocca un gioiello d’arte. Per quanto riguarda i ruderi del castello sono visibili i resti della triplice cinta muraria e le due porte con la torre di vedetta. Sulle falde della massiccia muraglia rocciosa denominata Caruso è situato il Santuario di Santa Maria di Loreto. Dedicata al patrono è la Chiesa di San Giovanni Battista. L’edificio ha subito numerosi rifacimenti, nel 1859 la chiesa venne ampliata nei bracci della crociera e fu arricchita della Cappella di Santa Maria delle Grazie, oggi restaurata, nella quale troneggia una bella immagine dell’Immacolata. La Chiesa di Santa Maria del Ponte sorse nel secolo XV per volontà della famiglia Rescigno. L’edificio fu ampliato nel 1575 e nel 1975 è stato consacrato un nuovo altare costruito in Birmania. Fa parte di questa la Cappella di San Nicola di Bari, risalente al XII secolo. Meritano una menzione anche la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, sorta nel XII secolo nella frazione di Casali, e la Chiesa di San Pasquale, un tempo Chiesa di Santa Maria di Codola, restaurata nel 1951, che conserva un portale del XII secolo. Un vero gioiello d’arte e di architettura è la gentilizia Cappella dell’Addolorata o di San Vincenzo, costruita nel 1720. La fronte originaria è stata sostituita da una facciata gotica, mentre l’interno, a navata unica, presenta una pianta ottagonale. L’edificio ospita due sarcofagi con le spoglie dell’ultimo duca di Roccapiemonte, Vincenzo Ravaschieri, e della sua consorte, Beatrice Potenziani. Nella chiesa è custodito anche un bassorilievo in marmo dello scultore Giovanni Dupré. Degni di nota sono la Cappella dell’Arciconfraternita del Santissimo Corpo di Cristo, ricca di stucchi decorati, la Cappella del Convento delle suore dell’Addolorata in San Potito, la rurale Cappella della Pietà, del XIX secolo, e la Cappella di San Rocco in località Casali. Interessanti sono anche diversi palazzi gentilizi: Palazzo Marciano situato nella frazione Casali, Palazzo Romano e Palazzo Romaldo, dotato di un’importante scala, opera dell’architetto Sanfelice.

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