itinerari - testimonianze di arte cinquecentesca
Noto almeno dal 1280 (lascito testamentario di Iacopo di Simone d’Ocre alla sua chiesa), San Felice d’Ocre è ricordato nel XIV secolo come Casale di S. Fele (dall’Antinori). Spicca nell’abitato, oltre al palazzo dei baroni Bonanni, la grossa fabbrica esternamente spoglia ed austera della Parrocchiale di San Giacomo Maggiore, nota dalla fine del XIII secolo, ma caratterizzata da rifacimenti sette-ottocenteschi (terminati nel 1843 come attesta l’iscrizione sull’arco trionfale all’interno. L’ambiente ad aula è caratterizzato da tre arconi per lato, dove sono collocati altrettanti altari: tra le opere su tela ricordiamo un’Immacolata Concezione e una Trinità con Addolorata e anime del Purgatorio firmata e datata B. Ciferri f. 1746. Di rilievo il dipinto dietro l’altare maggiore la Madonna in Gloria con i Santi Antonio e Giacomo, tela tra Cinque e Seicento di autore provinciale con ricordi veneti.
Percorrendo le vie del borgo storico si possono osservare alcune testimonianze di arte cinquecentesca, come un’edicola con statue e una Madonna del Rosario in via San Giacomo, e un notevole affresco votivo con la Madonna di Loreto della cerchia di Saturnino Gatti. Fuori dall’abitato è la chiesetta di Santa Maria in Valle d’Aprico la quale presenta all’interno diversi affreschi tra cui spicca una Madonna col Bambino e nel riquadro alla sua sinistra un San Giovanni Battista incompleto. Un graffito con la data del 1509 costituisce il termine ante quem per la datazione dell’affresco (il riquadro di destra, di minore fattura, è invece datato 1564).
da www.comunediocre.it
|