la Valle dell'Ardesia
Distesa parallelamente alla costa e quindi vicinissima al mare, la Fontanabuona rappresenta, sia per il disegno geografico che per le caratteristiche del sottosuolo, un territorio unico e variegato. Il paesaggio, aperto a suggestivi spunti panoramici, offre una vegetazione tipica della macchia mediterranea e un fondovalle ideale per colture pregiate. C'è poi la ricchezza del sottosuolo, ricchissimo di ardesia, la pregiata pietra nera utilizzata sia dai tempi più remoti. Detta anche "il pane che dorme" è conosciuta come "lavagna", indicativo della località principale in cui il materiale, estratto nei secoli scorsi dalle cave dell'area del Monte Sangiacomo, nei pressi di Cogorno, veniva raccolto e imbarcato. Utilizzata fin dall'antichità, l'ardesia rappresenta per la Liguria un motivo dominante che caratterizza i centri storici, ma che trova il suo utile utilizzo anche nell'edilizia moderna e nell'arte. La Val Fontanabuona è oggi identificata proprio con la lavorazione di questo rinomato materiale di cui è stato detto e scritto tanto, ma che per meglio conoscerlo, è consigliabile la visita presso i siti più significativi della valle. A tale proposito la Comunità Montana Fontanabuona, ha realizzato un "ecomuseo a tappe" gestito dalla Società Fontanabuona e Sviluppo, che permette al turista di comporre un percorso di visita a seconda dei propri interessi e del tempo a propria disposizione scegliendo di recarsi presso uno dei luoghi segnalati. Ma non è solo l'ardesia a tenere alto il nome del made in Fontanabuona, poichè la valle conta nella propria economia anche una forte presenza dell'industria tessile che, in centri quali Lorsica, trova un ideale riscontro nell'abbigliamento moderno, dell'artigianato del mobile e del restauro, e soprattutto della lavorazione del legno che insieme ad altri materiali è protagonista storico della costruzione di giocattoli, tipica della zona di Gattorna. L'agricoltura trova terreno fertile negli ampi spazi del fondovalle: ortaggi e verdure in grande abbondanza e ottima qualità, ingredienti ideali di quel sontuoso fritto misto alla ligure che, pare, sia nato proprio da queste parti. Per visitare e apprezzare tutti i vari aspetti di questa bella vallata, il nostro itinerario inizia da Avegno, noto per le fonderie artigiane di campane e raggiungibile uscendo dall'autostrada a Recco e svoltando a sinistra. Successivamente Uscio distribuito per lungo tratto sotto la linea dello spartiacque e il cui nucleo principale si estende attorno alla Pieve di S. Ambrogio risalente al XI sec.. La strada scende, poi, sino a Gattorna, frazione di Moconesi e da sempre punto obbligato di passaggio da Uscio a Roccatagliata e da Chiavari a Torriglia. Tornando sui propri passi si visitano Tribogna, Neirone e Lumarzo, tre località che gravitano attorno a Gattorna e che accolgono interessanti luoghi di interesse artistico e angoli di paesaggi incontaminati. Lasciata alle spalle Lumarzo e imboccata la rotabile, dopo diverse svolte si arriva sul piazzale del Santuario di N.S. del Bosco. Cicagna, capoluogo naturale della Val Fontanabuona, è noto per la sua partecipazione alla rivolta dei "Viva Maria" del 1797 e conserva nel suo territorio il Santuario di N.S. dei Miracoli a ricordo di quello avvenuto il 15 settembre 1537. Proseguendo e passando per Favale di Malvaro, si giunge a Lorsica dove è ancora viva l'arte di creare con antichi telai damaschi, lampassi e broccati. Nel territorio di Lorsica rientra anche Barbagelata, a 1.115 mt. sul livello del mare e al centro di antichi percorsi tra Fontanabuona, Val d'Aveto e Val Trebbia. Da Uscio ma anche dalla frazione rapallese di S. Maria al Campo si può raggiungere il Monte Orsena, a 615 mt., dove spicca il Santuario di Caravaggio.
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