Ponte nelle Alpi

Ponte nelle Alpi

graziose le frazioni di Piaia, Vich, Cugnan, Col, Losego, Quantin

L'origine dei primi insediamenti urbani, nell'attuale territorio di Ponte nelle Alpi, ricade in epoca romana. Ne sono testimonianze le tombe, una con piccoli locale contenenti vasi di metallo, vasi di creta con ossa bruciate, e le iscrizioni rinvenute nelle vicinanze di Polpet; ritrovamenti anche a Soccher, a Cadola ed a Canevoi dove fu rinvenuta una situla con istrizione paleoveneta. In territorio di Casan si registrano ritrovamenti di oggetti di bronzo, cerchietti in ferro, perline di vetro, vasi e cocci, ingente materiale preistorico che farebbe pensare ad alcuni nuclei precedenti all'epoca romana. E' verosimile che un fortilizio sia stato costruito nei primi secoli di Cristo a difesa dell'asse stradale che dal Friuli, tramite l'Alpago, immetteva nella valle del Piave. Un altro dato convalidato riguarda la continuità di insediamenti, pressochè uniforme, che avrebbero trovato denominazione di Pieve di Frùsseda, nodo di collegamento tra nord e sud. Più avanti, in epoca medievale, il nome originario sarebbe stato sostituito da quello di Capodiponte. Particolare rilievo, nella storia del paese, il ponte si collegamento sul Piave. Tra le prime notizie inerenti la sua costruzione, quella datata 1181; nel 1412 il ponte viene distrutto per impedire le scorrerie nemiche nella Val Belluna; rifatta nel 1415, è incendiata nel 1484 e, negli ultimi due secoli, viene distrutto e ricostruito per ben cinque volte. Attraversato dalle più importanti arterie di collegamento con la pianura, il territorio di Ponte nelle Alpi, nome acquisito nel 1867, vide il passaggio di quanti intendevano muoversi verso sud, in particolar modo verso Venezia.Oggi il territorio si presenta molto diversificato nelle sue peculiari caratteristiche e modificato rispetto ai secoli precedenti, rappresentando una linea di collegamento unitaria con l'economia della vallata bellunese. Poco rimane infatti dell'antica struttura urbanistica che ancora si conserva, in parte, nelle frazioni minori con case "ormai storiche" in muratura, con o senza poggioli sorretti da pilastri. Oltre al Parco della Vena d'Oro e l'omonima ed antica fonte di acque minerali, di particolare interesse anche le chiese come quella di Cadola che conserva due pregevoli quadri di Frigimelica il Vecchio oltre ad un calice d'oro, quella della Madonna di Vedoia, costruita nel 1730, con la Madonna che adorna l'altare maggiore che è una copia del Tiziano; e ancora, la chiesetta di S. Andrea che risale probabilmente al XII secolo, quella di S. Caterina, dove nel 1961 furono riportati alla luce alcuni pregevoli affreschi nel 1400, la chiesa di Cugnan, di Quantin e di Losego. La Villa Cappellari, in località Fontanelle, conserva nel giardino alcune lapidi romane. Tra gli uomini illustri merita menzione la famiglia Boito con Silvestro, miniaturista e pittore, ed i figli più celebri Camillo ed Arrigo. Dopo aver avuto agli inizi degli anni 60 un notevole sviluppo urbanistico residenziale, oggi il comune si configura essenzialmente come importante nodo di comunicazione con il vicino Cadore e con la pianura trevigiana (il nodo ferroviario risale al 1938) oltre ad essere importante centro di servizi collegati al commercio, al terziario ed alla piccola media industria, vocazioni che dovrebbero trovare nei prossimi anni una solida conferma. Ponte nelle Alpi, per la sua particolare posizione, rappresenta punto di passaggio obbligato per chi vuol raggiungere, la Val Belluna; dispone di un buon settore alberghiero e della ristorazione che permettono apprezzata, gustosa ed interessante sosta. Nella parte alta del comune, suggestive frazioni e paesi come Piaia, Vich, Cugnan, Col e Losego, fanno da degne cornice ad un panorama che spazia su tutta la conca dell'Alpago, la lunga valle del Piave fin dopo Longarone e sulla serena Val Belluna. Quantin, poco prima di giungere sul Nevegal, si mostra in posizione superba con le sue case dall'intenso colore dei tetti ed un "ordine speciale" che si alterna felicemente ai prati e ai boschi. In inverno, la pista di pattinaggio del paese, illuminata e molto ampia, consente simpatica alternativa e, comunque, "sano" complemento, per chi non vuol saperne di sci da discesa o non desidera cimentarsi lungo le bianche distese tracciate del vicinissimo stadio del fondo di Pian Longhi realizzato, in parte, nel territorio comunale di Ponte.

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