Studiosi, storici, diplomatici, sociologi, scienziati
Piacenza ha dato i natali a molti studiosi che si sono affermati a livello nazionale ed internazionale nel campo della cultura, della ricerca scientifica, degli studi storici, filosofici, sociologici ed economici. Molti di queste grandi personalità si sono formate all’interno del Collegio Alberoni, da sempre polo culturale e fabbrica di ingegni, a cominciare da Luigi Mezzadri, il più autorevole storico italiano su S. Vincenzo ed esperto di storia della spiritualità; padre Giuseppe Perini, tomista battagliero e tradizionalista, direttore del Divus Thomas, rivista filosofica-teologica diffusa in 35 paesi del mondo; e inoltre padre Gian Felice Rossi autore di oltre cento studi sul cardinale piacentino Alberoni e di 23 monografie. Ancora nel Collegio Alberoni hanno compiuto i primi studi, e sono poi giunti alla porpora cardinalizia, Agostino Casaroli, segretario di Stato del Vaticano e collaboratore di Giovanni Paolo II, Opilio Rossi, Silvio Oddi e Antonio Samoré. Hanno inoltre raggiunto posizioni di grande rilievo nella gerarchia ecclesiastica, i piacentini Mons. Luigi Poggi, Nunzio apostolico inviato speciale di Giovanni Paolo II in Polonia dopo i fatti del dicembre 1981, e Mons. Ersilio Tonini, arcivescovo di Ravenna e collaboratore del quotidiano cattolico l’Avvenire. Importante anche il contributo di Alfonso Fermi al rinverdimento del tomismo ottocentesco. E’ nato a Piacenza anche Francesco Alberoni, scrittore e saggista che collabora da anni con il Corriere della Sera e Panorama con i suoi articoli dedicati alla società contemporanea; tra le sue pubblicazioni di maggior successo: “Movimento e Istituzioni”, “Innamoramento e amore” e “Le ragioni del bene e del male”. La seconda metà del secolo ha visto fiorire un particolare interesse in studi storici, grazie anche all’opera della Deputazione di Storia patria piacentina. Tra gli attivisti di questi studi si segnalano Stefano Fermi, interessato soprattutto alla storia risorgimentale, Emilio Nasalli Rocca, giurista e medioevalista di grande rilievo nonché autore di oltre 600 opere, Padre Felice da Mareto, storico e bibliografo dell’Ordine dei Francescani, Giuseppe Berti, esperto soprattutto dei movimenti socio-politici antifascisti e della Resistenza piacentina. Nel campo degli studi scientifico-filosofici si è affermato Franco Fornari come psicoanalista di fama internazionale; in quello della saggistica filosofica, Vittorio Agosti che collabora con le principali riviste filosofiche italiane come “Il giornale della metafisica”, “Humanitas”, Giovanni Forlini autore della bibliografia di Pietro Giordani considerata la più illustre opera scritta su questo grande letterato piacentino. Docente all’Università cattolica di Milano ed economista di fama indiscussa Giancarlo Mazzocchi è autore di opere considerate pilastri fondamentali sugli argomenti trattati, e uno dei suoi studi sullo sviluppo dell’economia piacentina nel decennio 1946-56, è essenziale per la conoscenza della realtà economica locale. Quando a Roma si costituì quel gruppo di studiosi e ricercatori che posero le basi per le grandi scoperte sull’energia nucleare, di cui fecero parte altri illustri fisici come Pontecorvo, Fubini, Rasetti, Segré, Fano, Corbino e Amaldi, c’era anche un illustre piacentino: Enrico Fermi. Nel 1939 fu prima chiamato negli Stati Uniti dalla Columbia University per continuare gli studi sul nucleare e poi invitato dal presidente americano Roosvelt ad entrare nel Comitato dell’Uranio. Fu così realizzata la pila atomica e nel 1942 lo scienziato piacentino ottenne la prima reazione a catena divergente. Nel 1943 iniziò a lavorare nel Nuovo Messico, a Los Alamos, nel laboratorio segreto dove una equipe di fisici stava lavorando alla prima bomba atomica, alla prima esplosione della quale, nel 1945 nel deserto di Los Alamos, Enrico Fermi fu presente insieme all’altro fisico italiano Segré. Morì a Chicago nel 1945 quando ancora era nel pieno della sua attività. Sempre nel campo della fisica un nome noto in tutto il mondo è quello di Edoardo Amaldi, nato a Piacenza sette anni dopo Enrico Fermi con il quale collaborò nello studio dei fenomeni di assortimento della luce e degli isotopi. Continuò a lavorare a Roma come ricercatore e docente universitario anche dopo lo scioglimento del “gruppo di Roma” e la partenza dell’amico Fermi per gli Stati Uniti. Fu proprio a Roma che, nel 1960, assieme a Castignoli e Manfredini, scoprì l’antiparticella “Carisigma più”. Per i suoi studi successivi sul sistema neutrone-protone fu più volte candidato al Nobel e fu chiamato a presiedere l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e a far parte del Consiglio direttivo scientifico e tecnico delle ricerche spaziali e del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Fu eletto a Ginevra vicepresidente dell’Organization Européen pour la Recherche Nucleair.
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