doveva far parte del pagus degli Arusnates
11.488 abitanti su una superficie di 19,65 kmq. Ha come frazioni: Settimo, Balconi, Ospedaletto, Arcè. Mancano testimonianze preistoriche. In età romana anche la zona di Pescantina doveva far parte del pagus degli Arusnates. Numerose sono le testimonianze di questo periodo: cippi funebri, are, il coperchio di un sarcofago (conservato all'interno del campanile della chiesa di San Lorenzo). Sia in epoca romana che successivamente, tutta la bassa Valpolicella rivestì grande importanza strategica. Più eserciti, muovendo verso Verona, passarono l'Adige sfruttando probabilmente i guadi esistenti in questo tratto di fiume e traghetti occasionali o permanenti. Nel medioevo i villaggi di Arcè, Santa Lucia (Pulio), Settimo e Pescantina risultano inseriti nella vallis Provinianensis, una delle due zone in cui era diviso il territorio della Valpolicella (l'altra era la vallis Veriacus, corrispondente all'attuale vallata di Negrar). A questo periodo risale la suggestiva chiesa di San Michele ad Arcè. Nel 1404 e 1405 il territorio di Pescantina fu messo a ferro e fuoco dalla guerra tra Carraresi e Veneziani. Un secolo dopo, altri eventi bellici, protagonisti gli eserciti austriaci, spagnoli e francesi, apportarono nuove distruzioni. Sotto il dominio veneziano, caratterizzato da una duratura "tranquillità sociale", si svilupparono in notevole misura le attività legate al commercio sul fiume Adige. Per un paio di secoli e più Pescantina fu uno dei perni della navigazione atesina e godette di particolare benessere. In questo arco di tempo tuttavia il paese non risultò estraneo al verificarsi di grandi calamità: le spaventose pestilenze del 1576 e 1630 ne dimezzarono la popolazione. Nella seconda metà del XVIII secolo venne edificata la chiesa San Lorenzo. L'arrivo delle armate napoleoniche, alla fine del 1700, portò ancora devastazione e ruberie (si ricorda l'eccidio perpetrato dalle truppe francesi nel 1797) e inaugurò un ventennio fitto di episodi bellici, nel quale si accentuarono i segni di declino dei traffici sul fiume. Durante la dominazione austriaca Pescantina non fu toccata dalle guerre, ma subi' il collasso dovuto al crollo del commercio via acqua, soppiantato dal ben più economico trasporto su rotaie (è datata 1859 l'inaugurazione della strada ferrata tra Verona e Trento). La storica strada alzaia sull'Adige venne abbandonata. Nel 1866, con l'unità, Verona e il Veneto tornarono all'Italia.
da www.tourism.verona.it
|