con numerose opere tra le quali quelle del Correggio
La pittura parmense quattrocentesca è legata a schemi antiquati con ascendenze ferraresi e venete; ne sono i principali rappresentanti Jacopo Loschi, Cristoforo Caselli, Alessandro Araldi nonché il padre del Parmigianino, Filippo Mazzola e gli zii Pier Ilario e Michele Mazzola. Il passaggio verso il classicismo rinascimentale è documentato da Cima da Conegliano e da Francesco Francia e raggiunge la pienezza d'espressione con Leonardo. Le opere del Correggio costituiscono il motivo di maggior richiamo della Galleria, che ne custodisce sette, quattro quadri e tre brani staccati di affreschi. In ordine cronologico troviamo: L'Incoronazione della Vergine (1522), la Madonna della Scala, l'Annunciazione, il Compianto su Cristo Morto, Il martirio dei quattro santi, la Madonna di San Gerolamo, la Madonna della Scodella. Il Parmigianino è presente con la Schiava turca e con un Autoritratto. Fra i loro contemporanei: Sebastiano del Piombo, Giulio Romano, Dosso Dossi, El Greco, nonché i più qualificati rappresentanti della scuola parmense quali Michelangelo Anselmi, Gerolamo Bedoli Mazzola, Francesco Maria Rondani, Giorgio Gandini del Grano. Uscendo dalla Galleria Nazionale si attraversano il largo spiazzo racchiuso tra le mura della Pilotta, la piazza in cui si trovano il Monumento al Partigiano e l'ara verdiana e s'imbocca via Macedonio Melloni, dove è situata la Camera di San Paolo.
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