La coltura della vite in Valle è segnalata in tempi remoti
Nel solco vallivo della Dora Baltea, la coltura della vite è segnalata in tempi remoti. La Valle d'Aosta è terra di contrasti e neppure i vitigni della regione si sottraggono alla regola. Gli estremi dell'habitat della vite sono Pont-Saint-Martin, dove a 1.300 metri di quota le rocce riverberano i raggi solari rendendo possibile la crescita di specie vegetali esotiche, e Morgex, dove a 1.200 metri di quota larici e abeti si arrampicano sui primi pendii del Monte Bianco. Nel corso dei secoli i viticoltori valdostani hanno modellato il paesaggio, creando angoli suggestivi che presentano pergolati abbarbicati a massi ciclopici oppure filari che si inerpicano verso la sommità dei pendii. Una sintesi dell'affascinante mondo vitivinicolo di questa regione può essere scoperta con un breve viaggio sulla Route des Vins fra le caves che producono, invecchiano e vendono i 20 vini a DOC della Valle d'Aosta. I vini della Valle d'Aosta sono così classificati tra quelli a più alto livello qualitativo, anche dalla legislazione europea: i V.Q.P.R.D. Doc. La Valle d'Aosta è stata la prima in Italia ad aver creato un Doc regionale. La denominazione di origine controllata fu inizialmente limitata, nel 1972, a due produzioni, il Donnas e l'Enfer d'Arvier.
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