itinerari nel tarantino
Dopo il capoluogo, Manduria è senza dubbio il centro di maggiore rilevanza dell’epoca antica, che, per il suo ruolo egemone esercitato nella Dodecapoli messapica, fu fortificato e protetto da poderose mura megalitiche, delle quali restano ancora visibili i resti di ben tre diverse cinte, la più antica delle quali risale al V-IV sec. a.C. e il Fonte Pliniano, così detto perché citato da Plinio il Vecchio nel suo famoso trattato di storia naturale, dove il livello dell’acqua si mantiene sempre costante Nel centro storico è anche il Ghetto degli Ebrei, perfettamente conservato con le sue piccole case senza finestre e i caratteristici camini. e altri edifici di rilievo storico e artistico.
Nell’ambito della chora tarantina, in territorio di Leporano, la torre di avvistamento costiero del XVI secolo sembra voler proteggere i resti dell’insediamento di Saturo, luogo di culto riservato alla ninfa del luogo, Satyria, presso la cui sorgente naturale si è alimentato l’acquedotto di età romana. Sul pianoro che si affaccia sulle due baie contigue - Saturo e Porto Perrone - sono visibili i resti di una sontuosa villa suburbana, di cui rimangono tracce di murature, pavimenti in mosaico e impianti termali. Un altro itinerario che si sviluppa lungo le coste dell’arco jonico consente al visitatore di scoprire un nuovo elemento delle vestigia del passato, che riguarda le molte torri costiere, volute a fine ‘500 dalla monarchia spagnola, erette a difesa delle popolazioni quando la minaccia veniva dal mare. Le torri, generalmente a pianta quadrata, venivano utilizzate come punto di avvistamento mediante un segnale, generalmente di fuoco, che dalla cima della torre dava l’allarme passando di torre in torre. Il complesso di difesa della costa era articolato in quattro torri lungo la costa occidentale e almeno 21 torri dislocate da Taranto a Punta Prosciutto, delle quali solo poche sono ancora esistenti e, fra queste: Torre Saturo, Torre Castelluccia (già sede di un insediamento neolitico), Torre Zozzoli, Torre dell’Ovo, e, ultima del litorale tarantino, Torre Colimena.
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