con il Museo della Civiltà Contadina ospitato all'interno del castello
Km. da Piacenza 11 Altitudine 55 C.a.p. 29010 Guardia Medica (San Nicolò) tel. 0523.39509 Municipio tel. 0523.599722 Carabinieri (San Nicolò) tel. 0523.39180
Situato sulla sponda sinistra del Trebbia, le sue origini sembrano risalire tra il X e l’XI secolo. Nel 1346 il borgo viene distrutto dai fuoriusciti piacentini, in seguito viene riedificato e nel 1372 trasformato in caposaldo contro le forze dei Visconti. Inserito nel ‘400 nella “Contea della Valtidone” attribuita agli Arcelli, passa poi ai Confalonieri e in seguito ad un fatto di sangue che vede l’uccisione del conte Ludovico Confalonieri da parte di Antonello De Rossi, amante della contessa Camilla, ritenuta l’ideatrice del delitto; in seguito il borgo vedrà succedersi diversi casati come gli Zanardi Landi, i Benzoni e dal 1690 l’ambasciatore piacentino Fabio Perletti. Verso il 1800 la zona sviluppa anche un suo ruolo commerciale, in particolare dopo la costruzione del ponte sul Trebbia. Attualmente conserva il suo Castello di origine trecentesca che distrutto nel 1346 e riedificato nel 1372 fu posto a baluardo nella lotta dei piacentini contro i Visconti. L’aspetto attuale è costituito da quattro torri cilindriche, con mura e merlature ben conservate, l’impianto del ponte levatoio ora scomparso e il fossato. L’interno ospita attualmente alcune abitazioni ed un Museo della Civiltà Contadina a cui fanno da cornice splendidi soffitti di legno a cassettoni ed alcuni affreschi cinquecenteschi purtroppo in fase di degradazione. La Chiesa parrocchiale custodisce dipinti ottocenteschi del conte Faustino Perletti, il quale nel 1859 ricoprì la carica di deputato della Costituente. Interessante inoltre la visita alla Villa Dal Verme, con impianto neoclassico che al suo interno conserva arredi e decorazioni di assoluto prestigio e ricchezza di rifiniture; originali le carte da parati dipinte con scene di caccia e brani mitologici. Il Centro prevalentemente agricolo, racchiude le frazioni di Boscone, Corti, Incrociata e Cà Trebbia; in quest’ultima località si tennero i preliminari della famosa “Dieta di Roncaglia”, nel 1158, nel corso della quale Federico Barbarossa impose il principio della sottomissione dei Comuni e di qualsiasi altra magistratura italiana all’autorità imperiale.
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