Itinerari nel bellunese: Santa Giustina

Itinerari nel bellunese: Santa Giustina

con la Val Scura che dal 1973 è riserva naturale

Da Feltre a Santa Giustina sono 14 i km. da percorrere lungo la strada statale in direzione di Belluno.
Il centro urbano è prevalentemente disposto sui lati della importante via di comunicazione cui, in passato ed ora, Santa Giustina deve il suo rilievo.
Iscrizioni romane furono rinvenute nelle frazioni di Callibago e Campo; nel secolo XII è documentata l'esistenza, a Formegan, della "Pieve di S. Maria di Formicano", il cui sorgere può essere collocato nel secolo VIII.
In seguito la Pieve venne trasferita, forse per ragioni economiche, ad Ignan.
Nella chiesa si S. Lorenzo, sulle sponde del Piave, presso il traghetto allora praticato alla volta di Mel, e punto di approdo degli zattieri verso Venezia, nel 1393 si riunirono i capitoli di Feltre e Belluno, per l'elezione del Vescovo Alberto da S. Giorgio.
Domina l'abitato la chiesa arcipretale, di stile neoclassico costruita fra il 1782 e 1791, nel cui interno, è conservato un gioiello della pittura veneta del Seicento, l'Annunciazione di C. Saraceni.
Tra gli edifici di maggior prestigio, sono la settecentesca Villa Bruna a Cassol, Villa Norcen a Dussan, Villa Miari Vieceli del XVII secolo a Meano, Villa Avogadro a Bivai, Zugni Tauro a Salmenega.
A Colvago si ammira Villa Bonsembiante ove soggiornò Carlo Goldoni: pare che proprio al commediografo veneziano vada il merito d'aver trasformato nel gentile Colvago il rude nome dialettale Cullach.
Negli oratori della ville o nelle chiese frazionali opere di artisti quali Marascalchi, Frigimelica, Falce, Turro, ecc.
Sia verso la riva destra del fiume Piave che scorre verso Sud, sia nella fascia collinare che a Nord sale lentamente verso il gruppo montuoso del Pizzocco (2186 m), una fitta corona di frazioni ed insediamenti attornia S. Giustina: strade tortuose portano a visitare luoghi suggestivi per aspetti naturalistici e paesaggistici, con vista ora sul Piave e l'opposta sponda sinistra fittamente antropizzata, ora sulla catena montuosa che si snoda parallela e sale alla magggior quota con le rocce dolomitiche del Pizzocco.
Interessante l'aspetto naturalistico dall'area planiziale di fondovalle per l'avifauna e di quella montana per la vegetazione in Val Scura, a quella sub-alpina, la più interessante per la presenza di boscaglia mesta e di piante rupestri (primula tyrolensis e campanula morettiana, oltre all'endemica Rhizobotrya alpina).
La Val Scura è dal 1973 riserva naturale inclusa nella rete di riserve biogenetiche del Consiglio d'Europa ed è inserita con l'area circostante nel Parco Nazionale della Dolomiti.

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