al Monte Nieddu, Tirialzu, Sos Runcos, Sas Enas, Sa Pedrabianca, Sa Serra, Avrio
Il territorio si presta ad una serie di escursioni di notevole interesse soprattutto naturalistico e paesaggistico. Meritano di essere visitate tutte le frazioni, per le loro singolari caratteristiche: Biasì (km. 3 da Padru), Budò (km. 3,5), Graniatolzu (km. 4), che si trovano sulla strada per San Teodoro; Sozza (km. 3), Cuzzola (km. 4), Tirialzu (km. 7,5), Nodalvu (km. 8), Sos Runcos (km. 7), Sas Enas (km. 17), Sa Pedrabianca (km. 19), Sa Serra (km. 9) e Ludurru (km. 11), si trovano invece sulla strada per Buddusò. Sa Pedrabianca è una piccola frazione, la più distante da Padru, e la più caratteristica. La visita è d'obbligo poiché si tratta di una pittoresca località dalle vecchie abitazioni costruite in granito e senza intonaco, dislocate tra le rocce bianche quarzifere, che danno il nome all'abitato; dall'alto dei suoi 620 mt. di altitudine si ammira un panorama mozzafiato a 360 gradi. Tre km. prima di Sa Pedrabianca, imboccando un sentiero a destra, si entra in un contesto caratterizzato da tipiche rocce tra le quali quella di Sa conchedda de fizza ona, interessante per i suoi caratteristici segni scolpiti all'interno della sua conca; vi si accede con il fuoristrada per circa due km. e si prosegue a piedi per un breve tratto di strada; è consigliabile l'accompagnamento di persone esperte della zona. Sempre sulla strada che porta a Sa Pedrabianca, all'incirca alla stessa altezza, si svolta a sinistra e lungo una comoda strada asfaltata addentrandosi in un ambiente di straordinario interesse naturalistico, tra una fitta vegetazione e rocce tra le forme più svariate, si giunge al demanio forestale di Osinavà, dove sono attive diverse sorgenti. Dalla frazione di Sa Serra, a circa due km., si può raggiungere la caratteristica chiesetta campestre di Sant'Elia, risalente al 1400, poi distrutta e ricostruita. Si festeggia nell'ultima domenica di maggio ed è una sagra particolarmente sentita dagli abitanti delle frazioni, che si alternano ogni anno nell'organizzazione della cerimonia religiosa e civile, con cena e pranzo a base di carne ovina e bovina per tre giorni consecutivi, offerti a tutti i presenti. Proseguendo per circa un km., a sinistra, per una strada sterrata, si accede al centro ormai disabitato di Poltolu, con le caratteristiche casette rurali, allineate e costruite ad un piano, in granito e senza intonaco. Partendo dalla chiesa di Sant'Elia e svoltando a destra per una strada sterrata, in mezzo ad una natura incontaminata, si arriva ad altri centri disabitati, ciascuno dei quali con una propria peculiarità, ma accomunati dallo stesso misterioso fascino; sono in ordine di dislocazione, gli stazzi di Avrio, Giuscherreddu, Giuscherra e Piras. A circa due km. dalla frazione di Ludurru, si trova il centro disabitato di Baduandria. Nei dintorni di Padru, si può visitare, Baddevera, originariamente simile ai precedenti. Per tutti questi borghi è in programma un progetto di recupero per valorizzare la loro originalità, mirando al recupero dei tessuti edilizi, alla riqualificazione paesistica e alla dotazione di infrastrutture funzionali allo sviluppo organico del territorio. Il progetto è rivolto al recupero dell'edificato e delle risorse ambientali, considerando primario l'organizzazione di un tessuto ricettivo turistico, ma anche alla valorizzazione dell'economia basata sulle risorse agropastorali. A circa un km. da Padru, sulla strada che porta ad Olbia, svoltando a destra, una strada asfaltata, all'interno di una fertile vallata, porta al sito archeologico di Santu Miali. In questa splendida cornice naturalistica, rimasta intatta per secoli, si inseriscono i monumenti archeologici riportati alla luce, che dimostrano una frequentazione antropica dal periodo romano fino al medioevo. Al periodo romano si riferisce una probabile villa rustica di notevoli dimensioni, mentre al medioevo risalgono due suggestive chiese romaniche, di cui una con due absidi, dove è stato rinvenuto un tesoretto di circa 3.500 denari d'argento, e una vasta necropoli, delle quali sono state scavate quindici sepolture, messe in opera a filari e ancora in gran parte con le lastre di copertura. L' area interessata è destinata a diventare parco culturale, finalizzato ad un'ampia fruizione archeologica e naturalistica, con una possibilità di itinerari variegata. Ricco di fiumi, ruscelli e torrenti, il territorio della valle padrese è denominato Val di Lerno, prendendo il nome dal maggiore fiume che lo attraversa, e da dove hanno inizio diversi percorsi, con risalite verso lo stesso fiume e i suoi affluenti. Suggestivi i percorsi naturalistici attraverso le vecchie strade carrareccie che fanno da collegamento tra le varie frazioni; i più interessanti collegano Sozza a Su Tirialzu, Sos Runcos con Cuzzola da dove ha inizio un sentiero che costeggia il Riu Mannu e ripercorre il cammino dei carbonai, per proseguire verso Monte Nieddu. Da Padru, attraverso comode strade, si possono raggiungere zone di grande interesse panoramico e naturalistico, tra boschi e sorgenti: le foreste demaniali di Sa Pianedda e S'Ozzastreddu, a circa 800 mt. di altitudine. E' un ambiente unico, straordinario nella sua natura ricca e variegata, tra fitti boschi di lecci, roverelle, sugherete e ginepri, dove si aggirano tassi di grandi dimensioni, quello che si sviluppa lungo la strada panoramica che conduce al caratteristico Monte Nieddu; dalla sua favolosa terrazza si apre un vastissimo ed impareggiabile panorama, con uno splendido scenario che spazia dalla costa rivierasca ai rilievi del Gennargentu, fino alla Corsica nelle giornate più limpide. Quasi tutti i percorsi naturalistici nel territorio padrese si percorrono attraverso il regno dei cinghiali e dei rapaci, ormai rari, come l'aquila reale e i falchi. Nel periodo autunnale, alle prime piogge, i boschi offrono una generosa varietà di funghi, che attirano sempre di più numerosi appassionati di questo prelibato vegetale. La valorizzazione razionale dell'incomparabile scenario di Monte Nieddu e dei suoi percorsi naturalistici, archeologici e gastronomici, rappresentano per il neonato Comune di Padru, una risposta concreta e di qualità, all'interno del prestigioso panorama turistico gallurese.
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