Itinerari a Barletta: Canne della battaglia

Itinerari a Barletta: Canne della battaglia

Antiquarium Canne, sito di memoria storica

Qui si svolse il piu grande combattimento dell'antichità.
Canne, riva destra del fiume Ofanto, Apulia.
Che cosa vi avvenne il 2 agosto del 216 avanti Cristo è scritto nei manuali di tecnica militare, lo insegnano ancora nelle piu prestigiose accademie, a cominciare dall'americana West Point.
Con una ingegnosa manovra a tenaglia, Annibale riuscì ad accerchiare e a distruggere un esercito due volte più numeroso, 100 mila soldati contro 40 mila; poco meno di un miracolo sul piano militare. Quanto ad Annibale, fin da bambino gli avevano fatto giurare odio eterno a Roma.
La posta in gioco tra l'Urbe e Cartagine era il dominio del Mediterraneo, cioe mezzo mondo allora conosciuto.
E il venticinquenne Annibale maturò un piano grandioso: scendere nella penisola per scompaginare, dall'interno, i rapporti che Roma intesseva con i popoli circostanti e sui quali si fondava la sua forza.
Dai libri scolastici abbiamo appreso le tappe della "grande marcia" di uomini, cavalli, elefanti guidata da Annibale, a partire dalle Alpi e poi sempre piu giù, per sedici anni di vittorie. Canne compresa.
Ma perchè proprio qui?
Erano le floride città meridionali, a cominciare da quelle magno-greche tirreniche e ioniche, a consentire a Roma di spadroneggiare nel Mediterraneo.
Annibale doveva dunque tagliare le gambe al Mezzogiorno.
Per questo, dopo aver vinto sul Ticino, sul Trebbia, sul Trasimeno, e pur potendo puntare direttamente su Roma, preferì dirigersi piu a sud.
Così da isolare da Roma i ricchi centri portuali padroni della navigazione.
Per farlo c'era un solo modo: controllare l'unica strada da est ad ovest, dall'Adriatico al Tirreno, l'Ofanto.
Il punto nodale di questo corso d'acqua era l'ultimo contrafforte delle Murge verso il mare.
Una collinetta di 54 metri, un nulla.
Il suo nome e Canne, un tutto.
Avere Canne voleva dire avere il Sud, aprire o chiudere itinerari fondamentali.
Ma se Canne merita di rivivere, non e solo per l'eco di quella battaglia.
E anche per la sua storia successiva.
Che dapprima è una storia di decadenza, la stessa che coinvolse altre città apule come Canosa e Arpi.
Perchè, secondo lo storico Strabone, tutta la regione fu resa da Annibale "un deserto".
Nell'Alto Medioevo Canne continuò a restare nell'ombra e a vivere al rimorchio di Canosa, sede di una fra le più antiche diocesi d'Italia.
Riprese fiato dopo la distruzione di Canosa ad opera dei Saraceni nell'872: allora Canne divenne sede di un vescovo.
Il suo periodo piu fortunato fu perio durante la "Bizantinografia", quando vi circolava abbondante moneta.
Nel 1083 la presero i Normanni e Roberto il Guiscardo la di strusse parzialmente, con molti abitanti fuggiti a Barletta Finchè, nel 1303, fu del tutto annessa alla città.

Antiquarium Canne
Accade talvolta che eventi eccezionali rendano un piccolo sito un luogo destinato a imprimersi nella memoria collettiva: è il caso della modesta altura di Canne, ubicata nel territorio di Barletta, che in ricordo del grande scontro tra i Romani e i Cartaginesi del 216 a.C. è passata alla storia come Canne della Battaglia.
L'Antiquarium che rappresenta la memoria storica di quei tempi, conserva una magnifica raccolta di oggetti strettamente legati alla storia degli scavi condotti sulle colline circostanti Canne.
Il percorso selezionato è distinto in sei sezioni, le prime cinque - cronologiche - vanno dalla preistoria al periodo medievale; l'ultima, tematica, verte sulla presenza annibalica in Italia nella seconda guerra punica.
Dai vecchi scavi condotti dal Gervasio, emerge la rilevanza dei materiali preistorici, esemplificati da ceramiche e da lame silicee. Un'acquisizione recente è invece la "venere neolitica", rinvenuta sull'acropoli, statuetta con tracce di pittura che esprime con straordinaria efficacia la forte carica simbolica della comunità del IV millennio.

www.comune.barletta.ba.it

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