da "Catonius" già documentato nel medioevo
La stravagante attitudine settecentesca a ricercare fantasiose etimologie toponomastiche ha immaginato che al borgo il nome sia derivato dalle catene trasportate da certi prigionieri qui transitati verso L'Aquila. In realtà il toponimo è un prediale che viene da "Catonius" ed è già documentato nel medioevo.
Ma le leggende hanno sempre successo, tanto è vero che a una di esse si riferisce una curiosa iscrizione del 1795 posta sulla snella facciata bipartita della chiesa di S. Giovanni Battista. L'edificio, che affaccia su piazza Marconi, è però interessante per altri motivi: il campanile, l'interno e la cripta si fanno notare per le stuccature e l'uso di elementi circolari che richiamano l'Oriente. Nell'insieme, la costruzione appare monumentale e ben inserita nell'ambiente circostante, dove si nota un elegante palazzo gentilizio di forme ottocentesche.
Qualche motivo d'interesse offre la visita della campagna circostante, dove restano significativi esempi di architettura rurale: un bel casolare con torre colombaia e scalinata esterna a forcipe, lungo la strada per Civitaquana; un fontanile-abbeveratoio ottocentesco presso il torrente Cigno; le tracce di un villaggio neolitico con capanne a pozzetto in contrada Sterpara.
da www.provincia.pescara.it
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