luoghi delle guerre
Nonostante dal 1882 la Triplice Alleanza legasse tra loro Austria e Italia, già a partire dal 1908 Vienna ritenne comunque saggio costruire sul confine trentino un sistema di difesa moderno ed efficace. Sette fortezze corazzate, su una linea di circa 30 km. (da Cima Vezzena all'Altopiano di Folgaria). Ciò che all'epoca rappresentò il meglio dell'ingegneria militare è oggi testimonianza imponente e suggestiva della Grande Guerra e patrimonio storico e culturale tra i più interessanti di tutto l'arco alpino. Uscite dal conflitto danneggiate ma (a parte i forti Busa Verle e Lusérn) sostanzialmente intatte, le fortezze austro-ungariche vennero demolite nel 1936 per estrarre il ferro e l'acciaio che contenevano.
Forte Cima Vézzena è un esempio dell'arditezza costruttiva austroungarica: è stato infatti costruito sul bordo di un precipizio, scavando la vetta della montagna al punto da sostituirsi alla stessa. Forte Busa Verle sorge a quota 1554 mt. sull'altura posta poco a monte di Passo Vézzena ed aveva la funzione di sbarrare l'accesso agli Altipiani dalla Val d'Assa. Forte Lusérn (o Forte Cima Campo), oltre a controllare anch'esso la testata superiore della Val d'Assa, fungeva da pilastro della cosiddetta trincea d'acciaio. Forte Geschwent - Belvedere è l'unica sfuggita all'opera demolitrice degli anni Trenta grazie all'intervento del Re Vittorio Emanuele III che, in visita nel 1935 a quello che era stato il fronte dei forti, volle che almeno uno rimanesse in piedi, a memoria per le generazioni future. Le altre 3 fortezze austro-ungariche, anch'esse triste teatro di drammatiche vicende belliche, sono il Forte Chele, il Forte Sommo Alto e il Forte Dosso delle Somme.
Oggi, oltre alla visita al Forte Museo Geschwent Belvedere, ci sono diversi modi per rivivere in parte uno dei momenti decisivi della storia italiana e mondiale e un passato pregno di memorie. Seguendo il Sentiero della Pace, che si snoda per oltre 450 chilometri di sentieri, strade forestali, trincee e camminamenti che congiungono il Parco dello Stelvio alla Marmolada, ripercorrendo la linea del fronte della Grande Guerra. Partecipando, in modo autonomo o avvalendosi dell'accompagnamento delle guide alpine attive nell'area, ai Trekking dei Forti o alla Marcia dei Forti. Oppure seguire uno dei tanti percorsi che in poche ore portano ad uno solo dei forti: per esempio quello che da Folgaria o Costa, rispettivamente in 4 o 3 ore, conduce a Forte Sommo Alto, attraverso il quale si incontra tra l'altro il biotipo di Echen, un piccolo angolo di natura incontaminata, e il maso Spilzi, grande maso rurale.
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