circondata da una grande fossa
Di struttura quadrata è tuttora circondata da una grande fossa profonda circa 3 metri e le cui acque erano sino agli inizi del secolo, derivate da risorgive naturali. Conserva all'interno l'appartamento nobile dei Conti Sanvitale, arredato con mobili e suppellettili del 1500, 1600, 1700, nonché dalle più splendide opere del manierismo italiano, la saletta dipinta per Paola Gonzaga dal Parmigianino nel 1525. Dedicata a Paola moglie di Gian Galeazzo Sanvitale, è la storia, dipinta su quattro pareti, di Diana e Atteone trasformato in cervo perchè ha visto la dea al bagno così come racconta Ovidio nelle sue Metamorfosi. La scena è ambientata in una verzura aperta e si chiude con uno specchi o sistemato al culmine della volta che, con la scritta "respice finem" richiama significati alchemici ed esoterici. Nel castello tra le numerose altre testimonianze di un ricco passato, trova posto la camera ottica, un gioco di lenti che consente di vedere, non visti, la piazza e le vie del borgo: e una piccola pinacoteca con opere significative di scuola parmense e lombarda del 1600 e 1700. Davanti alla Rocca sorgono le Scuderie e il grande parco.
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