ha creato il mito del Cavallino Rampante
E' la storia di un uomo che con tenacia e forza di volontà è riuscito a realizzare i suoi sogni. Con le sue automobili e con le sue vittorie, Enzo Ferrari ha creato un mito. Ma dentro e dietro la leggenda di quest'uomo e del Cavallino Rampante c'è una storia romanzesca. Tra pubblici trionfi e intime sconfitte, tra motori e dolori, tra donne e politica, Enzo Ferrari è stato un eroe italiano del Novecento. Prima come pilota, poi come fondatore della sua straordinaria scuderia, infine come costruttore, ha segnato un'epoca, vivendo come protagonista la trasformazione dell'Italia da paese contadino a civiltà industriale. Nato a Modena il 18 febbraio 1898, Enzo Ferrari debuttò quale pilota il 5 ottobre 1919 nella Parma-Poggio di Berceto (PR). Durante la sua carriera, trascorsa al volante di C.M.N., Isotta Fraschini, Steyr e soprattutto Alfa Romeo, conquisterà 9 successi assoluti e molti validi piazzamenti sino al ritiro avvenuto, con la disputa del "Circuito delle Tre Province", il 9 agosto 1931. Frattanto, ancor prima di abbandonare definitivamente le gare, Ferrari aveva posto le basi della sua attività futura; e il 1° dicembre 1929, inizialmente come reparto corse dell' Alfa Romeo , nasceva la leggendaria scuderia modenese. Il rapporto di collaborazione con la milanese Alfa si protrarrà a tutto il 1939, quando Enzo Ferrari decide di rendersi totalmente autonomo, e, nell'impossibilità, a causa della guerra, di dedicarsi interamente alle vetture ultraveloci, i suoi impianti, oltre a lavorare in subappalto per la Compagnia Aerea di Roma, costruiranno macchine utensili e fresatrici rettificatrici oleodinamiche. Infine, negli ultimi mesi del 1943 avviene il trasferimento delle officine a Maranello: gli stabilimenti da cui, nel settembre 1946, uscirà la prima e vera Ferrari da competizione: la "375" (4,5 litri 12 cilindri a V). Ma la prima vettura Ferrari ad esordire in un Gran Premio, quello di Monaco del 1947, è la 125 con motore da 1.5 litri, vettura concepita da Gioacchino Colombo; mentre la prima vittoria di una Ferrari in un Gran Premio risale al 1951 nel G.P. di Gran Bretagna dove l’argentino Gonzales porta alla vittoria la vettura della scuderia modenese. Il ricavo economico prevalente di Ferrari, all’epoca consisteva nel vendere ai privati le vetture dell'anno precedente. Le Ferrari erano onnipresenti in tutti i principali eventi automobilistici tra cui Le Mans, Targa Florio e Mille Miglia. Ed è proprio alla Mille Miglia che Ferrari ha alcune delle sue più grandi vittorie. Durante le stagioni 1952 e 1953 la scarsità di vetture di Formula 1 fa sì che vengano ammesse al campionato, anche vetture di Formula 2. Nelle mani dell'abilissimo Alberto Ascari, la Ferrari 500 domina il campionato conquistando 9 vittorie e i due titoli mondiali. Nel 1954 Ascari lascia la Ferrari per la Lancia dove guida la famosa D 50 S progettata da Vittorio Jano. Ma le speranze di conquista del titolo da parte della Lancia svaniscono a causa dei ritardi di costruzione della vettura e della morte di Ascari durante i test di una vettura sportiva della Ferrari. La Lancia è costretta a ritirarsi e la casa proprietaria, ovvero la Fiat, passa tutto il reparto corse alla Ferrari, compreso il grande progettista Vittorio Jano. In questo periodo Ferrari comincia a produrre la famosissima Gran Turismo disegnata da Pinin Farina. Le vittorie a Le Mans ed a altre gare sulla lunga distanza rendono famoso il marchio modenese in tutto il mondo. La richiesta di vetture sportive e da Gran Premio comincia però ad essere consistente per la relativamente piccola compagnia. Nel 1961 primeggiò la "Tipo 156", così come la "158" nel 1964; infine, il modello a 3 litri, la "312", dominò la scena nel 1966. Nel 1975 la Ferrari giunge nelle mani di Niki Lauda che vince due titoli di Campione del Mondo e tre titoli di Campione Costruttori in tre anni. Tre anni dopo è l'era del turbo. Il 12 cilindri aspirato ha raggiunto la fine del suo ciclo di sviluppo e viene rimpiazzato dal nuovo 1500 V6 turbo. Come sempre il motore diventa il punto forte della vettura e la brillante guida di Gilles Villeneuve, pilota molto amato da Enzo Ferrari, porta nel 1981 ancora molte vittorie alla casa del cavallino rampante; l'anno successivo purtroppo la tragedia della morte di Gilles Villeneuve e il durissimo incidente al compagno Didier Pironi, che deve abbandonare il mondo della Formula 1. Con il ritiro del suo ultimo campione del mondo, Jody Scheckter, Ferrari non ha piloti di punta da far salire sulle proprie vetture e passeranno anni prima che ne trovino uno. Fino all'avvento di Michael Schumacker che ha portato la rossa laddove tutti i veri appassionati di motori la vogliono vedere, ai vertici delle classifiche, con risultati e numeri che nessuno, nella storia della Formula 1, ha potuto mai nemmeno sognare. Ed è bello credere che da lassù, in alto, lui, Enzo Ferrari, ancora gioisce, soffre e spinge i suoi bolidi verso i più alti traguardi, quelli che lui stesso ha tagliato vittorioso, ponendo il marchio del cavallino rampante in cima al mondo, dando lustro e prestigio al nostro paese e ai nostri colori, alla città di Modena e a quel piccolo centro di Maranello, meta quotidiana di un continuo flusso di appassionati provenienti da ogni parte del mondo. E' questa, in sintesi, la storia di una scuderia e di un marchio divenuto mito. Ferrari è stato nominato per meriti sportivi Cavaliere nel 1924, Commendatore nel 1927, Cavaliere del Lavoro nel 1952. Ha avuto nel 1960 dall'Università di Bologna la laurea honoris in ingegneria meccanica, nel 1988 dall'Università di Modena la laurea honoris causa in fisica. Ha ottenuto il Premio Hammarskioeld dell'ONU nel 1962, il Premio Columbus nel 1965, la Medaglia d'oro Scuola della cultura e dell'arte del Presidente della Repubblica nel 1970, il Premio De Gasperi nel 1987.
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