detta "piccola capitale" della Val di Taro
La "piccola capitale" della Valle del Taro vanta origini assai remote; infatti intorno all'anno 1000 sorsero le prime case del centro storico di Borgotaro. Anticamente indicata con il nome di "Turris" Borgotaro fu un feudo della famiglia dei Platoni i quali, nel 1141, giurarono fedeltà al comune di Piacenza. La signoria passò dai Platoni ai Malaspina ed infine ai Fieschi. Questi ultimi vi ebbero giurisdizione fino al XVI secolo, sinchè ne furono spodestati da Pier Luigi Farnese, alla cui morte Borgotaro passò ai Landi. La signoria dei Landi segna il periodo di maggiore floridezza e rinomanza per la cittadina, che divenne capitale di un piccolo stato elevato, da Carlo V, a rango di principato. Le vicende storiche di Borgo Val di Taro seguirono, a partire dal 1578, quelle dello stato di Parma. L'antica pieve, dedicata a San Giorgio, che sorgeva alla destra del Taro, fu eretta, secondo alcuni autori, da Plato Platoni nel 1014 e costituì probabilmente il polo di aggregazione dell'antico borgo sino al XIII sec.. Con la costituzione avvenuta nel XIII sec. della parrocchiale dedicata a Sant' Antonio si impostò anche probabilmente il piano "ordinato re" del "borgo nuovo" di Val di Taro, il cui particolare impianto urbanistico è ancora oggi ben visibile. La pieve di S.Giorgio appartenne alla abbazia di Bobbio, che vi ebbe giurisdizione sino al 1208.
|