territorio suddiviso in 15 comuni
L'intero territorio è suddiviso in 15 comuni: Baselga, Bedollo, Civezzano e Fornace sull' Altopiano di Pinè; Albiano, Cembra, Faver, Giovo, Grauno, Grumes, Lisignano, Lona-Lanes, Segonzano, Sover e Valda in Valle di Cembra. Numerose sono le testimonianze storiche e culturali della zona ed abbracciano un vasto arco di tempo che va dalla preistoria ai giorni nostri passando dal periodo neolitico a quello romano, dalla dominazione dei Franchi al Medioevo, dall' occupazione francese a pagine di storia più recente e di tutti i giorni che hanno testimonianza negli antichi masi e nei vecchi casolari. In ogni paese e in ogni frazione esistono tracce o reperti, chiese e campanili medievali o affreschi settecenteschi, veri e propri tesori d'arte o semplici tabernacoli votivi a testimonianza comunque di una valle abitata da sempre, ricca di storia e cultura. A Baselga di Pinè si trova la chiesa di S. Maria Assunta, circondata dalle più vecchie costruzioni del paese. Presenta un pregevole abside- in stile gotico qon tre finestre a traforo di pietra tufacea locale. A Montagnana la Chiesa Parrocchiale di S. Anna è assurta a Santuario Mariano dopo le apparizioni della Madonna alla pastorella Domineca Targa nel 1729. Di notevole interesse è la sala degli ex-voto dove molte tavolette votive testimoniano le grazie concesse. La Comparsa, sempre a Montagnana di Pinè, indica con parola pittoresca il luogo. in cui apparve la Madonna. Qui è stato posto un gruppo bronzeo composto da due statue in grandezza naturale rappresentanti la Madonna e Domenica Targa. Sul colle antistante la Comparsa sorge il Monumento al Redentore eretto all'inizio del X secolo. La chiesa di S. Mauro, in località omonima, è uno dei più significativi monumenti di arte minore trentina; esisteva già nella prima metà del XIII secolo, l'interno è gotico mentre la facciata è in stile rinascimentale e presenta un atrio a tre archi a sesto pieno sostenuti da quattro colonne; vi si può ammirare un trittico tardo-gotico in legno scolpito, dorato e dipinto. A Bedollo la chiesa di S. Osvaldo si innalza maestosa su di un dirupo terrazzato, è affiancata da un campanile del 1775 con cipolla sommitale e conserva un pregevole organo del 1874 opera di Filippo Tornagi. A Segonzano sporge un castello costruito nel 1216 da Rodolfo Scancio de la Curte e dal 1535 proprietà dei Baroni a Prato. Lo si può ammirare anche in due celebri acquerelli di Albrecht Durer. In posizione altamente panoramica, ai margini della distesa di Pianezza, si trova la Parrocchiale della S.S. Trinità con un campanile del 1744. Il primitivo edificio della chiesa era anteriore al mille ma fu più volte rifatto ed ampliato nel corso dei secoli. Ospita nel presbiterio un grandioso altare ligneo con scrigno tardo-gotico e tabernacolo barocco. Le porte del coro del 1764 sono opera di GianMaria Betta di Cavalese. La Chiesa di S. Pietro a Cembra risale al XII e conserva interessanti decorazioni, affreschi della seconda metà del XVI secolo rappresentanti la vita di Gesù ed un affresco settecentesco di Valentino Rovisi che raffigura il Giudizio Universale. La Pieve dell'Assunta a Civezzano è tra le più antiche del Trentino, di sommo interesse per forme stilistiche ed architettoniche presenta lesena, capitelli e portali rinascimentali su di una pianta con volta, finestra e arco tardo gotico. Il Castello di Fornace, antichissima costruzione appartenuta ai Signori di Fornace fu a metà del 1800 oggetto di radicali demolizioni per far posto all'attuale chiesa neoclassica di S. Martino. Successivi restauri hanno permesso di portare in luce anche il Palotzzo voluto alla metà del '500 da Gerolamo e Giacomo Roccabruna e soprattutto di recuperare recipienti in terracotta, vetri, oggetti metallici e monete che sono ora esposti in una mostra permanente denominata "A tavola con i signori di Fornas". Accanto a queste testimonianze di arte antica si trovano strutture più recenti con peculiari caratteristiche storico-economiche; lungo il percorso che da Grauno porta a Grumes, ad esempio, si trovano antiche unità produttive ormai in disuso che rendono possibile una valutazione del lavoro e dell'economia della zona. Lungo il Rio dei Molini si trova il Molino Cristofori con la caratteristica copertura a scandole. All'interno sono conservate le due grandi mole tra le quali passavano i cereali da macinare. Proseguendo lungo la vallata, all'altezza della strada statale 612 è ancora ben conservata la Segheria alla Veneziana. Strutturata su due piani, si presenta con il tetto a due spioventi in tavole di legno. Il piano terra, in muratura a secco, è occupato dalla ruota idraulica elicoidale collegata al carrello e alla sega, poste al primo piano. Sempre lungo il Rio ma sulla sponda sinistra è posta la Fucina del Fabbro. L'edificio si presenta in cattive condizioni ma è ancora ben visibile la canalizzazione esterna che serviva a far funzionare la grande ruota in legno con cerchiatura metallica e quella piccola in ferro per muovere il maglio. La fucina è ancora corredata da un focolare a due fuochi con camini a massimo tiraggio.
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