Archeologia a Brindisi

Archeologia a Brindisi

dall'antica Egnatia alla donna di Ostuni e altri rilievi di interesse turistico-culturale

Il patrimonio archeologico rappresenta uno degli altri più significativi motivi di interesse turistico-culturale di questa provincia, tutta da scoprire. Posizione geografica e condizioni climatiche favorevoli hanno reso questo lembo di terra luogo ideale per gli insediamenti umani sin dalla più remota antichità. Tale passato riaffora nelle mute testimonianze dei reperti archeologici: dall'antica Egnatia, i cui resti ben conservati giacciono in una radura sulla costa di Fasano; alla donna di Ostuni, la straordinaria sepoltura di una giovane donna partoriente risalente a circa 25 mila anni fa, rinvenuta nella grotta di S. Maria di Agnano e attualmente custodita nel Museo di civiltà preclassiche della Murgia meridionale di quella città; all'area archeologica di "Muro Tenente" di Mesagne, alle altre numerose persistenze disseminate su tutto il territorio. Custode della memoria storica della Provincia è il Museo Archeologico Provinciale "F. Ribezzo" di Brindisi dove al visitatore vengono proposti cinque interessanti percorsi: la sezione epigrafica e statuaria; l'antiquaria; la preistorica; la numismatica; la sezione dedicata alle sculture databili fra il IV sec . a.C. e il III sec. d.C., rinvenute qualche anno fa nello scavo subacqueo di Punta del Serrone. La documentazione archeologica fruibile di Brindisi non si limita al Museo; infatti la città capoluogo accoglie nel suo abitato siti o isolati reperti di notevole interesse.

da www.pugliaturismo.com

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