nota anche come Badia di San Pietro
La conquista del regno da parte degli Angioini venne salutata con la fondazione di due abbazie cistercensi ad opera di re Carlo nel 1270 in Abruzzo e in Campania. Nel territorio scafatese, allora diocesi di Sarno, venne eretta l’abbazia dedicata a Santa Maria della Real Valle per la quale furono chiamate maestranze francesi. Il monastero venne affidato ai cistercensi, che ebbero anche il compito di bonificare il territorio boscoso alle pendici del Vesuvio attraversato dal fiume Sarno. Dopo il medioevo, il convento subì un graduale tracollo e venne definitivamente alienato nel 1806 (oggi ospita le suore alcantarine che lo acquistarono alla fine del secolo scorso). Oggi il complesso si presenta in una veste fondamentalmente settecentesca. Della fase medievale resta la parete perimetrale destra della chiesa, con monofore archiacute e bellissimi capitelli fogliati, tutto realizzato con blocchi di tufo grigio proveniente dalle vicine cave di Sarno e Nocera e, nel giardino, i peducci delle volte del chiostro quadrato; resti delle murature, dei portali e delle finestre risultano inglobati nelle strutture più recenti del monastero. Il convento (oggetto di un restauro in corso) presenta il lungo prospetto caratterizzato dalla decorazione con intonaco rilevato e, a destra, la nuova chiesa a navata unica, realizzata nel corso del Settecento, quando fu rifatto anche l’edificio del convento.
copyright: salernocity.com
|