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Nato a Torino il 17 luglio 1923, Carlo Caselli vive e lavora a Lerici. Cresciuto alla scuola torinese di De Francisco, allievo di De Chirico, e dello scultore Chissotti, ha fatto parte di quel gruppo di giovani pittori che, sotto la guida di Lorenzo Alessandri, costituirono la “Soffitta Macabra” e che nel 1956 diedero vita alla Associazione degli Arlecchini. Figura e paesaggio hanno costituito fin dall’inizio la base della sua ricerca. Nudi e volti femminili esprimono il suo stordimento di fronte al fascino della donna. Quello degli oli è un linguaggio personale, connotato da fusione di impressionismo ed espressionismo, di movimento e di colore. Le sue composizioni appaiono in piena autonomia espressiva, l’impianto coloristico è infatti macchia dell’anima. Lerici e la Liguria sono i suoi soggetti preferiti, colti negli aspetti sonori e profumati di salmastro, anche nella solitudine dei vicoli, nella fibrillazione dell’attività dei pescatori (il molo è uno dei luoghi che ama rappresentare come sinonimo di una Lerici vitalistica e colorata). Ha partecipato a numerose personali e collettive nazionali ed internazionali, ottenendo riconoscimenti e premi.
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