Visita alla provincia di Salerno: Ceraso

Visita alla provincia di Salerno: Ceraso

da vedere le grotte marine e il borgo di Massascusa

Il nome Ceraso compare già nella Bolla Pontificia di Papa Eugenio III, datata 6 maggio 1149, nella quale si riconosce all'Abbazia di Cava il cenobio di S. Barbara presso Ceraso.
Il Centro avrebbe comunque un'origine più antica. Il toponimo "Ceraso" deriva probabilmente dal termine latino cerasus, ciliegio. Dopo una prima fase di spopolamento il territorio fu colonizzato dai monaci italo - greci la cui presenza viene attestata fino alla metà del '500. Le prime case sorsero intorno al nodo viario dal quale si dirama la Via del Sale, una strada fondamentalmente per l'entrotera lucano e la costa velina.
Il centro però crebbe d'importanza quando in età romana fu realizzata una via che portava all'attuale Vallo della Lucania. E' certo, comunque, che il borgo nell'Alto Medioevo doveva essere particolarmente fiorente visto che nei documenti del tempo veniva menzionato per indicare gli abitanti vicini. Ceraso segui le sorti della Baronia di Novi, di cui era feudo, fino al 1806.
Situato a poca distanza dalla costa, il territorio di Ceraso, in leggero declivio verso il mare, è attraversato dal fiume Palistro e dal fiume Bruca.
Interessante è il piccolo borgo di Massascusa, insediamento medioevale che si trova sulle sponde del fiume.
Da vedere: la Chiesa parrocchiale di San Nicola di Bari, edificata su una preesistente chiesa madre la cui esistenza è documentata fin dal 1541. Riedificata nel XIX sec., la Chiesa si presenta con una facciata di stile neoclassico mentre nell'interno si conservano decorazioni in stucco del periodo tardo barocco. La copertura è costituita da una volta a botte. La Chiesa di San Martino, situata in localita' Massascusa fu costruita seguendo i canoni dell'architettura rurale nel XVII sec.. Ed ancora: il Palazzo De Marsilio, in localita' Petrosa, è uno degli esempi più belli di abitazione rurale del Cilento. Venne costruito intorno al 1790 ed ha assunto fisionomia di residenza padronale con tutti i tipici servizi annessi come la cappella gentilizia, il Palazzo Lancillotti - Ebner, costruito nel XV secolo, era stato destinato al primogenito del governatore della Baronia di Novi. Fu poi ampliato nel corso dei secoli con molteplici interventi effettuati soprattutto nel 1654 e nel 1700; il Palazzo Antonini - Ferrara, a San Biase. fu teatro di incontri per organizzare le rivolte durante i moti rivoluzionari del Cilento.
Variegata la vegetazione: ad alta quota, boschi di faggio, ontano e castagno, nei pressi delle aree abitate, invece, si trovano uliveti secolari, mentre sulle colline appare la lussureggiante macchia mediterranea tipica del Cilento.
Il centro abitato è attraversato dal fiume Palistro, che nasce dal massiccio del monte Gelbison, prima di arrivare a Ceraso attraversa le frazioni di San Biase e Massascusa.
Nel centro storico sono da visitare la chiesa di San Nicola di Bari (patrono di Ceraso), ricostruita sulla precedente del IV secolo, realizzata in due tempi, 1766-1790 fino all'arco della cupola, 1856-1877 cupola ed abside; presenta la facciata neoclassica e gli interni in stile sobriamente barocco, mentre singolare è la parte absidale che ricorda lo stile ravennate, unico esempio nella zona.
Poi il palazzo Lancillotti-Ebner del XV secolo, i Palazzi Castiello e Iannicelli, ma anche i caratteristici vicoletti che si diramano a raggiera dalla piazza principale del paese che, stretti e tortuosi, si snodano e si ramificano fino a raggiungere anche le abitazioni più periferiche.

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Comune di Ceraso