splendido borgo antico della val Nure
I dizionari recitano alla parola arte: “attività umana fondata sullo studio sulla tecnica e sull’esperienza. Da questa nascono prodotti culturali che sono oggetto di apprezzamento e di giudizi positivi. Arti maggiori sono l’architettura, la pittura e la scultura. Arti minori sono la ceramica, l’arte del mobilio in legno con l’intaglio e l’intarsio, la lavorazione artistica del ferro”. Arte significa poi la creazione di cose belle che resistono nel tempo; da qui Grazzano Visconti Città d’Arte un alto riconoscimento della Regione Emilia Romagna concesso ad una realtà culturale e turistica quanto mai vera anche se al visitatore appare come una favola. Non a caso questo luogo, definito “Paese irreale nella realtà” costituisce il più forte richiamo turistico della provincia. In questo borgo si lavora il legno, il ferro e la ceramica secondo gli insegnamenti della cultura e della didattica non scritta. ma tramandata da padre e figlio. L’amore per l’artigianato creativo qui è ancora sovrano, mentre la borgata è protetta dal degrado del tempo, con stile e passione dagli attuali proprietari nipoti del Duca Giuseppe Visconti di Modrone. Il trecentesco castello è il punto di partenza, l’origine, il laboratorio dell’invenzione, dell’intervento del Duca Giuseppe; un intervento condotto in prima persona, con entusiasmo, con trasporto per l’arte medioevale e con notevoli capacità imprenditoriali. L’invenzione di Grazzano si attua in un arco di tempo che va dai primi del ‘900 alla morte di Giuseppe Visconti nel 1941. In ogni intervento il conte si serve della propria fantasia, esuberante e raffinata, sino a realizzare un’opera dotata di grande equilibrio ed armonia.
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